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Gaia Piccardi, inviata a Tokyo
L’azzurra, oro alle Olimpiadi 2021 nella 20 km, è arrivata seconda dopo la spagnola Maria Perez
TOKYO A 34 anni, quattro dopo lo strepitoso oro olimpico giapponese e addirittura otto dalla prima medaglia iridata (bronzo a Londra 2017), Antonella Palmisano da Mottola è ancora nostra signora della marcia. Con una gara di testa e cuore, in fuga dall’inizio e poi capace di lasciar andare la spagnola Maria Perez, di cinque anni più giovane, a cui è legata da profonda amicizia, Palmisano è la marciatrice di fil di ferro che resiste a crampi e mal di stomaco per andare a prendersi un argento mondiale nella 35 km, la maratona della marcia, una prova di resistenza e tenacia nell’umidità folle di Tokyo.
Arriva esausta sul traguardo in 2h42’24”, l’azzurra, il posto delle fragole dove l’aspetta amorevolmente la campionessa Perez: l’abbraccia, l’aiuta a sedersi sulla pista, addirittura le slaccia le scarpe. «La nostra è un’amicizia vera – racconta Antonella in sedia a rotelle, troppo debole per reggersi in piedi -. Maria mi motiva e mi capisce, ci siamo allenate insieme un po’ a Livigno e un po’ da lei a Siviglia e Granada, è stata lei a restituirmi la motivazione dopo la delusione dell’Olimpiade di Parigi». Maria, lì accanto, ha gli occhi che brillano: «Siamo come Alcaraz e Sinner!».
L’argento della maturità, strappato in una gara difficile, con un mal di stomaco che dopo un’ora e un quarto di marcia serrata le ha impedito di continuare ad alimentarsi con i gel di carboidrati, fa felice la mamma di Palmisano in Puglia (è lei ad aver ricamato all’uncinetto il fiore nei capelli dell’atleta) e rilancia la carriera dell’azzurra verso Los Angelis e i Giochi 2028.
«Questa medaglia dimostra che posso ancora dire la mia, gli allori della marcia in Italia sono sempre meno rispettati delle altre medaglie, ci fanno vedere e ci conoscono sempre troppo poco». Il marito Lorenzo, che la allena, sostiene che si siano ancora molti chilometri di marcia nelle anche e sotto le suole di Palmisano: «Ci mandiamo a quel paese una volta al giorno – sorride – ma se le metto Los Angeles sotto forma di sfida, sono sicuro che lei ci sta!».
Un hamburger per festeggiare dopo i mesi di dieta. Ma celebrazioni brevi e contenute: sabato prossimo c’è la 20 km iridata e la vicecampionessa del mondo Made in Italy vuole esserci. «La forma c’è, ora sarà importante il recupero». Il Mondiale dell’Italia inizia con un bel sorriso e un fiore nei capelli.
13 settembre 2025 ( modifica il 13 settembre 2025 | 05:25)
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