di
Enea Conti
La mostra fotografica (non adatta ai minori di 16 anni) che racconta i giorni e le notti d’oro della capitale del divertimento degli anni Ottanta e Novanta
«Ragazze seminude che sembravano uscite da Cleopatra o La Regina delle Amazzoni. Altre invece addobbate secondo un look savanico e selvaggio: treccine tra i capelli lunghi e vaporosi, collanine su tutto il corpo, fusciacche stampate a pelle di leopardo o tigre o zebra messi lì per scoprire apposta un seno o una coscia».
Così scriveva nel 1985 Pier Vittorio Tondelli nel suo romanzo cult «Rimini» tracciando una istantanea della vita notturna sfrenata ed edonistica della Riviera romagnola di quegli anni. Poche righe che condensano un immaginario collettivo della città capitale del divertimento nazionalpopolare di quegli anni, destinate a rimanere ancorate in un’ideale che oggi non esiste più nella realtà ma solo nei ricordi, in un fama slegata dal presente.
La Rimini «proibita» di Marco Pesaresi
Ora una mostra fotografica restituisce le istantanee tondelliane e lo spirito del tempo, la fine del Novecento, con le immagini vere e vivide del grande fotografo Marco Pesaresi: è la «Rimini Proibita», quella che tra anni Ottanta e Novanta era in realtà sotto gli occhi di tutti ma che oggi non può che rivivere in una mostra esplicitamente sconsigliata ai minori di 16 anni.
Che trova spazio nel centro storico della città ai Palazzi dell’Arte di Piazza Cavour,. che riaprono dopo mesi di chiusura e lo fanno anche all’insegna di un nudo che scandalizza poco se ci si cala nel passato senza pregiudizi e tanto se si pensa ad un presente spesso ovattato.
Le cento immagini inedite del mondo della notte (e non solo)
«Rimini Proibita. Le parole di Pier Vittorio Tondelli nelle immagini di Marco Pesaresi», è il titolo della mostra che propone cento immagini inedite del fotografo riminese, messe a disposizione dall’Archivio fotografico comunale di Savignano sul Rubicone accompagnate da frammenti di testo tratti dal romanzo Rimini (1985).
Marco Beltrambini e Jana Liskova, i curatori sono stati chiamati a scegliere appena cento immagini tra le diecimila scattate da Pesaresi, che di solito lavorava con il bianco e nero per ridurre all’essenza il significato degli scatti ma che in questo caso aveva scelto i colori vivi, quelli reali.
C’è poco di didascalico nel percorso proposto a Rimini, le immagini arrivano senza veli: le spiagge super affollate, gli autobus «Blue Line» stipati di giovani, che ogni notte facevano la spola tra le decine di discoteche sparpagliate tra mare e collina.
Gli anni in cui la Romagna era la regina del divertimento
Feste folle, travestimenti, seni nudi e non solo quelli. Se c’è un motivo per cui oggi ci si vuole stupire ancora leggendo di spiagge vuote e turismo in caduta libera in un’epoca di guerre e di crisi, forse va cercato nella vivacità edonistica di quell’epoca di cui si ha nostalgia, ma che non esiste più.
La mostra, realizzata dai comuni di Rimini e Savignano sul Rubicone, dalla Regione Emilia Romagna e dalla Fototeca Marco Pesaresi, sarà aperta al pubblico dal 14 settembre all’8 dicembre nei Palazzi dell’Arte, in piazza Cavour 26 dal martedì alla domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 ad ingresso libero. In contemporanea al Si Fest, il Savignano Immagini Festival in programma a Savignano sul Rubicone in tutti i weekend di settembre sarà inserita nel palinsesto delle mostre.
Tra Pier Vittorio Tondelli e scatti di un’epoca iconica
«Rimini proibita racconta una città colta nel suo tempo più autentico, attraverso due sguardi che ne hanno rivelato l’anima nascosta – spiegano i curatori Mario Beltrambini e Jana Liskova – Nel 1985 Pier Vittorio Tondelli pubblica Rimini, romanzo di vite accelerate e corpi in bilico. Negli anni Novanta Marco Pesaresi percorre gli stessi luoghi con la macchina fotografica, restituendone una cronaca visiva intensa e senza filtri. Entrambi hanno mostrato una Rimini che non era solo estate, ma margine, desiderio, solitudine. Una città vissuta nelle notti troppo lunghe e nei giorni senza orizzonte, tra neon accesi, stazioni, motel e locali dove le identità si frantumano e si reinventano. Oggi i loro racconti si incontrano, si rispecchiano, si completano. Rimini proibita è la memoria di ciò che Rimini è stata – e continua a essere: un luogo che non si accontenta di una sola immagine».
Un fotografo che ha fatto la storia
Marco Pesaresi, nato a Rimini nel 1964, si era distinto per i suoi reportage in Italia e all’estero, con una particolare attenzione rivolta alla vita metropolitana anche notturna.
Le sue erano istantanee di vita metropolitana, notturna, sotterranea. In Italia, in Riviera come in tutte le capitali culturali del mondo, da Berlino, fino a New York, passando per Calcutta e Città del Messico e lungo la strada ferrata tracciata a oriente dalla ferrovia Transiberiana. Raggiunse l’apice della sua carriera negli anni 90 e morì a soli 37 anni nel 2001, nella «sua» Rimini.
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13 settembre 2025
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