C’è Ford accanto a Red Bull, avventuratasi nell’enorme sfida di realizzare una power unit in casa e farlo in corrispondenza di un azzeramento regolamentare. C’è Laurent Mekies al ponte di comando, dove prima c’è stato Horner, tra i principali fautori di un’indipendenza motoristica e decisionale di Red Bull Racing, opposta alla possibilità di una partnership con Porsche. Un accordo fatto saltare quando sembrava fosse in dirittura d’arrivo.

Sfidare Mercedes, Ferrari, finanche Honda, senza alcuna esperienza diretta nella realizzazione di power unit è una sfida titanica per Red Bull Powertrains. A Monza, Laurent Mekies ha riconosciuto la portata della sfida, riassunta da Wolff come un Everest da scalare: “Penso che Toto abbia ragione quando dice che è come scalare l’Everest. È una follia decidere di realizzare un proprio propulsore, come ha fatto la Red Bull, è una sfida incredibile ed è quel tipo di follia che caratterizza la Red Bull, quindi è una bella sensazione.

Sarà un 2026 impegnativo

Non sottovalutiamo quanto sia folle, questi ragazzi (gli altri motoristi, ndr) lo fanno da 90 anni o giù di lì, sarebbe stupido da parte nostra pensare di arrivare e, fin dall’inizio, essere al livello della Ferrari o della Mercedes.

La sfida è stata impostata alla maniera della Red Bull, al massimo livello possibile. Procediamo un passo alla volta e stiamo cercando di accelerare il più possibile, sia per quanto riguarda la PU che la struttura che la circonda. Ci aspettiamo un anno di duro lavoro, molte notti insonni per cercare di raggiungere il livello giusto”.

Farley elogia Max

Con Ford servirà sviluppare una power unit competitiva a sufficienza per non lasciar andar via Max Verstappen, sul quale Jim Farley – amministratore delegato Ford – ha commentato: “Credo che sia uno dei pilastri fondamentali per il successo della power unit. Parlando con Max,  guardandolo quest’anno, il nostro rispetto nei suoi confronti è davvero cresciuto. Vedo nei suoi occhi, rispetto allo scorso anno, il modo in cui ha dato stabilità in un ambiente nel quale tutti stiamo semplicemente provando a fare il nostro compito.

Sono venuto qui a Monza perché sono un grande sostenitore del vedere le cose in prima persona e ho apprezzato chiaramente l’impatto avuto da Laurent. È un tecnico ed è la persona giusta per questo cambiamento che avverrà nel 2026, è assolutamente il giusto leader e siamo totalmente a suo supporto”.