di
Cesare Zapperi

La presidente del Consiglio parla delle polemiche sulla violenza fisica e verbale alla festa dell’Udc a Roma

Giorgia Meloni sulla violenza politica che ha infiammato gli ultimi giorni va all’attacco. «Vengo da una comunità politica che spesso è stata accusata di diffondere odio, guarda un po’ dagli stessi che festeggiano e giustificano l’omicidio intenzionale di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee». Così la premier intervenendo alla festa nazionale dell’Udc, a Roma, facendo riferimento all’assassinio di Charlie Kirk.

La presidente del Consiglio entra nel merito: «Ho letto commenti disumani sulla morte di Charlie Kirk. Odifreddi ha detto che sparare a Martin Luther Kink e a un rappresentante MAGA non è la stessa cosa. Dobbiamo immaginare pene inferiori per chi spara a un esponente di destra. Credo sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o giustificazionismo della violenza contro chi non la pensa come loro. È ora di dire chiaramente che queste tesi sono pericolose, impresentabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia».



















































Poi il discorso di Meloni vira sulle vicende italiane. Il governo «porta avanti le sue riforme» per «rimettere l’Italia nel posto che merita sullo scacchiere internazionale».  «Dimostriamo che la politica puo’ essere autorevole, credibile, capace di dedizione e sacrifico». «Siamo rimasti coerenti con gli impegni presi con gli italiani, e numeri alla mano sembra che gli italiani lo vedano. Amiamo questa nazione e lavoriamo per restituirle il futuro di benessere e autorevolezza che merita. Si può invertire il declino, ci vogliono lavoro e sacrifici ma si può fare. L’Italia è tornata protagonista sul piano internazionale, si mostra stabile, credibile e solida, anche economicamente. Lo dice anche la ritrovata fiducia degli investitori e dei mercati. Siamo di fatto l’ancora di stabilità in Europa».

La ribalta dell’Udc serve alla premier per lanciare una sorta di programma d’autunno. «Vogliamo archiviare la stagione dei governi tecnici, arcobaleno, che passano sulla testa dei cittadini. I cittadini chiedono governi politici, stabili, e vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia e l’economia. Stiamo vedendo come la stabilità faccia la differenza, solo un governo stabile può avere visione». Così «come intendiamo andare avanti con la riforma della giustizia. Andremo avanti sulla separazione delle carriere, sulla riforma del Csm. Perché vogliamo spezzare quel sistema correntizio che ha umiliato la magistratura e rendere la giustizia più efficiente e più giusta per i cittadini».

«L’Italia e’ tornata protagonista a livello internazionale. Si presenta stabile sul piano politico, chiara nel posizionamento, coraggiosa nelle scelte, solida sul piano economico e finanziario. Lo dicono i dati macroeconomici, lo dice la crescita del Pil, lo dicono i numeri sull’occupazione, oltre un milione di posti di lavoro creati in mille giorni, lo dice la ritrovata fiducia degli investitori, dei mercati», ha rimarcato ancora la premier. «Dicevano che con il centrodestra al Governo, particolarmente con la Meloni presidente del Consiglio l’Italia sarebbe andata in default. E le cose – ha voluto sottolineare ancora Meloni – sono andate in maniera leggermente diversa perche’ la verita’ e’ che la sinistra non azzecca una previsione da qualche decennio. Oggi noi siamo di fatto l’ancora di stabilita’ in Europa e chiaramente ne siamo orgogliosi. Ma questi risultati non ci sono piovuti addosso, sono frutto di scelte che noi abbiamo fatto. Abbiamo smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra nonostante i debiti da pagare che ci hanno lasciato i nostri predecessori».

L’attenzione si sposta sui temi economici e fiscali. «Abbiamo smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra, nonostante i debiti da pagare che ci hanno lasciato i nostri predecessori non abbiamo aumentato le tasse ma le abbiamo abbassate e vogliamo proseguire in questa direzione concentrandoci ora con la prossima legge di bilancio sul ceto medio». Ancora: «Abbiamo difeso il potere d’acquisto dei lavoratori rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale e incentivando le imprese che assumevano, abbiamo previsto stanziamenti record per la sanità, abbiamo messo al primo posto come priorità l’attenzione alla famiglia, l’attenzione alla natalità – ha sottolineato ancora – nel 2024 abbiamo assicurato benefici netti per le famiglie per oltre 16 miliardi di euro aumentando i mesi di congedo parentale retribuito all’ottanta per cento, riprendendo di fatto l’asilo nido gratuito per il secondo figlio per le famiglie che hanno fino a 40.000 euro».

Le ultime battute sono riservate ai cattolici: «Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini. C’è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0 perché volevo dare la caccia ai cattolici. State tranquilli che non vi do la caccia… Tranquillizzo tutti, non sto dando la caccia a nessuno, non cerco una legittimazione religiosa. Spero che il Nostro Signore ci dia una mano ma è tutto un altro tema… Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici multiformi che inseguono le contingenze. Quello che ho detto al Meeting è quello che penso da sempre».

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13 settembre 2025 ( modifica il 13 settembre 2025 | 12:22)