Cremona A Cremona il problema delle rette per i malati di Alzheimer ricoverati nelle RSA è sempre più urgente. In provincia si stimano oltre 1.600 persone seguite ogni anno nei programmi “RSA aperta” dell’ATS Val Padana, mentre nelle strutture residenziali la domanda continua a crescere. La Fondazione Germani ospita un nucleo Alzheimer con 32 posti letto, i Centri Diurni di Cremona Solidale offrono assistenza quotidiana a decine di utenti e i nuclei dedicati nelle RSA del territorio sono costantemente pieni. Sul piano normativo regna l’incertezza. Diverse sentenze – tra cui una della Corte d’Appello di Milano – hanno ribadito che, per chi soffre di Alzheimer o altre gravi patologie neurodegenerative, le prestazioni sociosanitarie devono essere a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. In Lombardia si parla di oltre 33 mila malati assistiti nelle RSA, pari al 44% di tutta l’utenza in regime SSN. Nonostante ciò, molte famiglie continuano a ricevere richieste di compartecipazione e diverse hanno già sospeso i pagamenti o avviato azioni legali. Martedì la consigliera regionale Roberta Vallacchi (PD) presenterà un question time in Consiglio regionale per chiedere se la Giunta lombarda intenda varare linee guida chiare o farsi promotrice di un intervento nazionale. Senza una norma certa, avvertono le associazioni, le RSA – già colpite da scoperture di personale superiori al 40% e da costi energetici in aumento – rischiano di ridurre i ricoveri dei pazienti più fragili. Per Cremona, dove la popolazione anziana è in costante crescita e l’incidenza della demenza supera la media lombarda, l’assenza di regole stabili significa mettere a rischio centinaia di famiglie che ogni giorno contano su queste strutture per garantire cure e dignità ai propri cari.