La nuova opera d’arte di Banksy che raffigura un giudice che picchia un manifestante verrà rimossa dall’edificio della Royal Courts of Justice di Londra, ha dichiarato l’HM Courts and Tribunals. L’ultima opera dell’inafferrabile street artist è apparsa ieri su una parete esterna del Queen’s Building, parte del complesso della Royal Courts of Justice, ed è stata nascosta da grandi teli di plastica nera e due barriere metalliche. Rappresenta un manifestante sdraiato a terra con in mano un cartello sporco di sangue, mentre il giudice, con parrucca e toga, incombe su di lui brandendo un martelletto.
Sarà rimossa in conformità con le norme sugli edifici storici. Un portavoce dell’HM Courts and Tribunals ha dichiarato: «La Royal Courts of Justice è un edificio storico e l’HM Courts and Tribunals è tenuta a mantenerne il carattere originale». La National Heritage List per l’Inghilterra è un registro degli edifici e dei siti storici più significativi del paese, protetti dalla legge. L’artista ha confermato di essere l’autore dell’opera con un post su Instagram, che mostra il graffito prima che venisse coperto. Banksy, la cui identità è fonte di continue speculazioni, ha intitolato le immagini: «Corte di Giustizia Reale. Londra». L’opera è sorvegliata da agenti di sicurezza all’esterno dell’edificio ed è protetta da una telecamera a circuito chiuso.
I suoi graffiti a stencil spesso commentano questioni politiche e molte delle sue opere criticano le politiche governative, la guerra e il capitalismo. L’ultima opera arriva dopo che quasi 900 manifestanti sono stati arrestati sabato nel centro di Londra per aver protestato contro la messa al bando di Palestine Action come gruppo terroristico. Molti altri sono stati precedentemente accusati di aver espresso sostegno al gruppo, che è stato messo al bando dalle leggi antiterrorismo dall’allora Ministro degli Interni Yvette Cooper all’inizio di quest’anno. In risposta all’opera di Banksy, un portavoce del gruppo di attivisti Defend Our Juries, che ha organizzato la manifestazione di sabato, ha affermato che «rappresenta in modo potente la brutalità scatenata da Yvette Cooper sui manifestanti proscrivendo Palestine Action».
Hanno affermato: «Quando la legge viene usata come strumento per reprimere le libertà civili, non estingue il dissenso, ma lo rafforza. Come dimostra l’opera d’arte di Banksy, lo Stato può cercare di privarci delle nostre libertà civili, ma siamo troppi e la nostra determinazione a opporci all’ingiustizia è inarrestabile: il nostro movimento contro il divieto è inarrestabile e cresce ogni giorno». L’opera arriva anche poche settimane dopo che la Lady Chief Justice, il giudice più anziano in Inghilterra e Galles, ha ribadito la sua preoccupazione per la sicurezza dei giudici, che a suo dire sono stati oggetto di «abusi sensazionalistici e inaccurati sempre più crescenti e inaccettabili».