“Ecco l’analisi con riferimento normativo. La legge italiana è chiara… la tutela dei minori stranieri non accompagnati è affidata ai Comuni… lo stabilisce la cosiddetta Legge Zampa del 2017, che obbliga i servizi sociali comunali a garantire accoglienza, vitto, alloggio, scuola, assistenza sanitaria e percorsi di integrazione a questi ragazzi”. Lo scrive in una odierna nota, Giovanni Morgese della Democrazia Cristiana di Ravenna.

Così prosegue il testo di Morgese:

  • “Sul piano finanziario, però, la responsabilità è dello Stato. Il D.Lgs. 142/2015 e la stessa Legge Zampa prevedono che i costi sostenuti dai Comuni debbano essere rimborsati dal Ministero dell’Interno, attraverso un Fondo nazionale dedicato. Qui nasce il problema: il meccanismo è a rimborso, quindi i Comuni devono prima anticipare le spese, per poi ricevere – se e quando ci sono risorse sufficienti – i contributi dal Viminale”;
  • “Chi ha ragione, dunque? Da un lato il Comune di Ravenna, che non può sottrarsi all’accoglienza perché la legge lo impone. Dall’altro il Ministero, che ha l’obbligo di rimborsare, ma solo entro i limiti delle risorse disponibili a bilancio. Se i fondi statali sono scarsi o arrivano in ritardo, i Comuni restano scoperti e devono pagare di tasca propria. La verità è che entrambi hanno ragione a metà”;
  • “Non c’è un illecito, ma c’è una grave carenza strutturale di finanziamenti certi e tempestivi. Lo Stato scarica così sui bilanci locali un onere che dovrebbe essere nazionale, lasciando i sindaci a fronteggiare emergenze senza strumenti adeguati. La Democrazia Cristiana ritiene che serva una riforma immediata… il Fondo nazionale deve garantire erogazioni dirette e tempestive ai Comuni, non rimborsi tardivi. Solo così si tutelano davvero i minori e si evitano squilibri insostenibili per gli enti locali”.