Roma, 13 settembre 2025 – In Italia abbiamo il cibo più buono del mondo. Ma anche nel nostro Paese è allarme obesità, soprattutto per bambini e adolescenti. Alla ripartenza di settembre, qual è il primo consiglio da dare ai genitori? “Cucinare”. Marialaura Bonaccio, epidemiologa nel direttivo Sinu (Società italiana di nutrizione umana), evita il politicamente corretto e va al cuore del problema.
Marialaura Bonaccio, epidemiologa nel Consiglio direttivo della Sinu (Società italiana di nutrizione umana)
Diretta.
“Questa è una delle caratteristiche della dieta mediterranea anche se non si dice mai, quando si parla di modelli salutari. Se pensiamo di seguirla con i cibi già pronti, siamo lontani anni luce da questo modello. Che invece è proprio caratterizzato dal preparare i pasti in casa”.
Il tempo è tiranno, le risponderebbero mamme e papà.
“Lo so che è difficile, ma ci si può organizzare ad esempio nel fine settimana o quando c’è più tempo. I cibi si possono preparare e surgelare”.
Seconda regola?
“Rispettare gli orari dei pasti. Oggi, pensiamo alle macchinette, è tutto disponibile in ogni momento. Prima si mangiava tre volte al giorno. Anche lasciando intatto il break della mattina o del pomeriggio, l’importante è la regolarità dei pasti”.
Sono quasi tre miliardi le persone sovrappeso nel mondo (di queste, 1 miliardo soffrono di obesità): i dati di Ibdo Foundation s’incrociano con l’allarme appena lanciato dall’Unicef su bambini e adolescenti
Il terzo consiglio?
“Anticipare anche l’orario del sonno, soprattutto per i bambini e gli adolescenti. Che invece stanno troppo svegli, questo non aiuta neanche il ritmo circadiano”.
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Molti studi sui giovanissimi incrociano proprio questi dati: cattiva alimentazione e cattivo sonno.
“Dietro ci sono i genitori. Non ci metto la malafede, ci metto l’attenuante del ritmo di vita. Che però ha un suo costo: la distruzione dell’alimentazione familiare, non solo di quella dei bambini”.
Nel frattempo la dieta mediterranea che fine ha fatto?
“Ci siamo cullati su questo modello che però ormai da tempo anche in Italia è un lontano ricordo”.
Sotto accusa ci sono i cibi ultra processati. Come li possiamo definire?
“Sono quegli alimenti, in realtà non necessari, molto lavorati per lo più a livello industriale con un’unica finalità: non devono nutrire ma stimolare un sovra consumo da parte delle persone”.
E come si riconoscono? “Per dare un’indicazione pratica, nell’etichetta hanno un numero di ingredienti di solito superiore a 5. Quindi, più è lunga l’etichetta e più quell’alimento sarà probabilmente ultra processato, con piccoli distinguo da fare”.
Parliamo del cibo spazzatura?
“Non solo, ci sono anche quelli che vengono considerati salubri. Prendiamo tutte le alternative vegetali alla carne, che adesso vanno tanto di moda, come i burger vegetali: derivano da un lungo processo di trasformazione degli alimenti. Anche lo yogurt alla frutta tendenzialmente è ultra processato”.
Come interpretiamo oggi la dieta mediterranea?
“Come un consumo incontrollato di pasta, pizza e alimenti simili. In realtà, se torniamo alla definizione originaria, è il modello alimentare tipico dei paesi che coltivano l’olivo”.
Cosa la contraddistingue, invece?
“Un ampio consumo di frutta e verdura, i cereali ci sono e sono alla base della piramide. Il problema è che non è una lista della spesa”.
In altre parole?
“La dieta mediterranea è un modello di vita. Praticato, in origine, da una popolazione in movimento. Quindi non prescinde da quello che facciamo fuori dalla tavola. Altrimenti resta teorico”. Il rapporto Unicef ci ha appena svelato che nel mondo un bambino su dieci è obeso, per la prima volta viene superato il numero di chi è invece sottopeso.
“Suona come un campanello d’allarme, perché eravamo abituati a considerare questo problema di casa nei paesi ad alto reddito ma ora la malattia ha contorni molto più preoccupanti. Tornare a ritmi più vicini al modello tradizionale aiuterebbe a recuperare sane abitudini di vita”.
Il cibo ultraprocessato non è soltanto quello cosiddetto spazzatura: le spiegazioni dell’esperta Sinu