Il presidente nepalese, Ram Chandra Poudel, ha sciolto il parlamento e indetto elezioni anticipate per il 5 marzo. Era un passaggio atteso dopo che ieri aveva nominato Sushila Karki come prima ministra ad interim, col compito di portare il paese a nuove elezioni dopo che le enormi proteste antigovernative degli ultimi giorni avevano fatto cadere il precedente governo. Karki, l’ex presidente della Corte suprema, era stata nominata dopo due giorni di negoziati tra Poudel e l’esercito, che detiene di fatto il potere, ed è la persona che era stata proposta dai giovani organizzatori delle proteste tramite una grossa chat su Discord, diventata assai rilevante nel dibattito pubblico del paese.
La richiesta di nuove elezioni era una delle principali dei manifestanti. L’attuale legislatura era a metà mandato e il presidente Poudel ha sostenuto che la data del voto sia stata concordata con i partiti, ma i dirigenti delle principali forze politiche hanno diffuso una dichiarazione in cui contestano lo scioglimento del parlamento, sostenendo che sia incostituzionale. Venerdì alla cerimonia di insediamento di Karki non c’erano loro rappresentanti. Sabato l’esercito ha iniziato ad allentare le restrizioni imposte dopo le proteste, concluse martedì: nella capitale Katmandu è stato ritirato il coprifuoco, anche se l’accesso ad alcune zone della città (soprattutto il distretto dei palazzi istituzionali assaltati e danneggiati dai manifestanti) è ancora interdetto.
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