La traduzione “in diretta” da altre lingue con AirPods Pro 3, (e anche altri modelli) come sapevamo, non è disponibile in italiano. La novità è che non lo sarà per nessuno, neppure per chi vuole usarla in altre lingue, finché ci si trova in Europa o si ha un account Apple europeo.
Lo si apprende da una pagina Apple, notata da MacRumors, che afferma chiaramente: “La traduzione in tempo reale con AirPods non è disponibile se vi trovate nell’Unione Europea e il Paese o la Regione del vostro account Apple è anch’esso nell’Unione Europea.”
Cupertino non ha fornito spiegazioni ufficiali. Alcuni, tra cui MacRumors, hanno ipotizzato un legame con il GDPR e con il nuovo AI Act, che impongono regole stringenti su privacy e trattamento dei dati vocali. Inizialmente anche noi abbiamo considerato plausibile questa ipotesi, ma oggi gli indizi convergono tutti verso il Digital Markets Act (DMA).
Perché il DMA sembra la spiegazione più probabile
Il Digital Markets Act, infatti proibisce il tying, una pratica che obbliga all’uso di un accessorio proprietario per accedere a una funzione software che potrebbe teoricamente essere disponibile anche su dispositivi di terze parti. Quel che farebbe Apple con gli Airpods che traducono, sfruttando iPhone.
Le stesse norme hanno impedito ad Apple di lanciare duplicazione iPhone in Europa. Anche l’apertura della rete Find My a produttori terzi, nata dall’esigenza di non legare un servizio esclusivamente all’hardware Apple, rientra in questo contesto e lo stesso vale per l’apertura dell’NFC di cui ha beneficiato PayPal.
Le decisioni ufficiali della Commissione
Il blocco di Live Translation si inserisce in un contesto regolatorio che indica ad Apple una strada molto precisa. Con due decisioni adottate a gennaio 2025, la Commissione Europea ha imposto a Cupertino di modificare il modo in cui gestisce l’interoperabilità dei suoi dispositivi.
In particolare, Bruxelles ha chiarito che gli accessori di terze parti – come smartwatch, cuffie e TV – dovranno poter accedere a funzioni oggi riservate ai prodotti Apple, tra cui notifiche, pairing rapido, connessioni Wi-Fi peer-to-peer e funzioni NFC. Non solo: il processo per richiedere l’interoperabilità dovrà essere trasparente, con documentazione tecnica completa, tempi certi e aggiornamenti regolari sullo stato delle richieste.
Queste decisioni sono vincolanti per Cupertino e se Apple deve aprire notifiche, connettività e pairing agli accessori concorrenti, è plausibile che anche funzioni come Live Translation non possano restare un’esclusiva degli AirPods.
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Come può essere sbloccata la traduzione dal vivo
Assumendo che il nodo sia il DMA e non questioni di privacy, lo sblocco di Live Translation in Europa passa dall’interoperabilità. In concreto, Apple dovrebbe:
- Aprire la funzione a dispositivi non Apple: rimuovere il vincolo agli AirPods e consentire la traduzione con l’uso con cuffie e auricolari di terze parti.
- Fornire API pubbliche e documentate: rendere disponibili le stesse interfacce software usate da AirPods, con specifiche chiare e accesso non discriminatorio.
- Garantire parità di qualità: evitare versioni “degradate” su accessori di terzi; mantenere livelli equivalenti di latenza, stabilità e affidabilità.
- Istituire un processo trasparente: definire tempi, criteri e canali per le richieste di interoperabilità, con audit tecnici verificabili.
In sintesi, la funzione si sblocca solo quando Live Translation diventa accessibile anche oltre l’ecosistema AirPods, con regole e strumenti che permettano un’integrazione reale e non solo nominale.
Si tratta però di un traguardo molto problematico, perché richiede ad Apple di concedere accesso a tecnologie finora mantenute esclusive. In passato, con funzioni come iPhone Mirroring, Cupertino ha preferito trattenere la novità piuttosto che piegarsi a richieste europee che le avrebbero imposto di aprire parti sensibili del proprio ecosistema.
Uno sguardo al futuro
Al momento non ci sono date certe per lo sblocco in Europa. La tecnologia è pronta, ma resta ferma in attesa del via libera normativo o di un adeguamento da parte di Apple che oggi sembra complesso.
L’auspicio è che il dialogo tra Apple e Bruxelles porti a una soluzione nei prossimi mesi, consentendo anche agli utenti europei di accedere a una delle innovazioni più attese della nuova generazione di AirPods.
Requisiti tecnici
Per utilizzare Live Translation è necessario un iPhone aggiornato a iOS 26 – quindi dal modello 15 Pro in poi – e AirPods con firmware aggiornato. Oltre ai nuovi AirPods Pro 3, la funzione sarà compatibile anche con AirPods Pro 2 e AirPods 4 con ANC. Il firmware verrà distribuito insieme al lancio ufficiale di iOS 26, fissato per il 15 settembre.
Nota: questo articolo è stato aggiornato per precisare che in un primo momento avevamo ipotizzato che l’assenza della funzione fosse legata a GDPR e AI Act. Alla luce degli elementi più recenti, riteniamo invece che il blocco sia più probabilmente collegato al Digital Markets Act.