Mentre le trattative per la fine della guerra in Ucraina continuano a non fare progressi, in decine di regioni della Russia si vota per le elezioni locali. Tra i territori coinvolti anche alcune zone illegalmente annesse, come Sebastopoli in Crimea: l’Ue ha già fatto sapere che non riconoscerà né le cosiddette “elezioni” né i loro risultati nel territorio occupato, parlando di un’altra violazione del diritto internazionale e della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. La Novaya Gazeta, una delle principali testate indipendenti russe, come citata da Adnkronos English, mette poi in luce che tra i vari candidati per i posti in lizza ci sono 1400 ex soldati, di cui alcune “dozzine” coinvolti in crimini di guerra in Ucraina. Anche se molte delle posizioni per cui si vota sono poco influenti dal punto di vista politico, la corsa dei militari al voto non è da sottovalutare: il presidente Putin da tempo spinge per sostituire le “élite” con i veterani dal fronte. Anche al di là del conflitto, è sempre la Novaya Gazeta a scrivere anche che tra i candidati figurerebbero anche 2500 persone che hanno commesso qualche reato in passato. Le urne sono aperte oggi e domani, 13 e 14 settembre (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
I numeri delle elezioni in Russia
Sono in tutto 55 milioni i cittadini russi chiamati alle urne. Di questa tornata elettorale fanno parte la sfida per trovare i governatori di 20 regioni, come Kursk e Sebastopoli, oltre al rinnovo di 11 assemblee legislative e 25 consigli cittadini.
Le sfide più “competitive”
Nonostante le elezioni in Russia, da tempo, non siano mai particolarmente rilevanti (per la difficoltà di possibilità di opporsi allo status quo), alcuni analisti – ripresi dal Moscow Times e poi da Adnkronos – evidenziano come questo voto potrebbe riservare delle sorprese. A Irkutsk, ad esempio, ci si attende “l’elezione più competitiva del Paese”. Qui, il governatore uscente affiliato al Cremlino (Igor Kobzev) deve fare i conti con l’ex governatore del Partito Comunista Sergei Levchenko, che nel 2019 fu costretto a mollare dopo l’arresto del figlio in una vicenda di corruzione considerata da molti politicamente motivata. Combattuto anche il posto per governatore dell’oblast di Arcangelo: Alexander Tsybulsky, governatore di Russia Unita (partito conservatore-nazionalista) vicino a Putin, corre contro il comunista Roman Lyabikhov, tra i più influenti imprenditori immobiliari della zona. Negli ultimi tempi, si è avvicinato sempre di più “all’apparato di potere di Mosca”.
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