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Il governo britannico sta valutando la creazione di fino a 200 centri sanitari di quartiere del Servizio sanitario nazionale (Nhs) finanziati da investitori privati, in un piano che mira a integrare servizi sanitari, volontariato e autorità locali in un “one-stop shop” per spostare parte delle cure dall’ospedale alla comunità entro il 2035.

Secondo documenti del ministero della Salute visionati dal quotidiano “Financial Times”, gli investitori riceverebbero contratti di 25-30 anni per progettare, costruire e gestire le strutture, con costi tra 10 e 40 milioni di sterline (cioè tra i 11,5 e i 46 milioni di euro) ciascuna.

“È giusto valutare diverse opzioni per garantire la migliore assistenza, soprattutto nelle aree rurali e svantaggiate” ha dichiarato il ministero, ripreso dal quotidiano. Tale strategia, che ricorda il modello utilizzato dai governi dell’ex premier Tony Blair, rischia però di riaccendere le polemiche, dopo che il National Audit Office ne aveva denunciato i costi miliardari per i contribuenti. Una decisione finale è attesa con la dichiarazione di Bilancio autunnale, prevista per il 26 novembre.

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