In Italia, la sanità privata accreditata continua a prosperare grazie a ingenti finanziamenti pubblici, mentre i lavoratori di queste strutture attendono da anni il rinnovo dei loro contratti. Un paradosso che si estende anche dove la sanità pubblica è sempre più depotenziata, lasciando spazio a un sistema sanitario a due velocità.

Fondi pubblici senza controllo

Le strutture sanitarie private accreditate ricevono risorse pubbliche per fornire servizi in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, queste strutture spesso non rispettano gli stessi standard contrattuali delle strutture pubbliche. I contratti dei lavoratori sono fermi da anni, con conseguenti salari stagnanti e condizioni di lavoro precarie. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle Marche, dove i sindacati hanno denunciato la mancanza di un confronto serio con la Regione riguardo al Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025. La Giunta regionale ha approvato il piano senza un adeguato coinvolgimento delle parti sociali, ignorando le loro osservazioni e preoccupazioni.

La sanità pubblica nelle Marche: un sistema in crisi

La situazione della sanità pubblica nelle Marche è altrettanto preoccupante. Le strutture sanitarie pubbliche sono sotto finanziate e sovraccariche, con liste d’attesa sempre più lunghe e personale insufficiente. I sindacati hanno più volte sollecitato la Regione a investire nella sanità pubblica, ma le risposte sono state scarse e insufficienti. La promessa di un potenziamento della sanità territoriale è rimasta tale, senza azioni concrete a supporto.

Un sistema sanitario a due velocità

Questo scenario crea un sistema sanitario a due velocità: da un lato, la sanità privata accreditata che beneficia di fondi pubblici senza adeguati controlli e senza garantire diritti ai lavoratori; dall’altro, la sanità pubblica che lotta per sopravvivere con risorse limitate e personale sottodimensionato. I cittadini si trovano a dover scegliere tra un servizio pubblico in crisi e un servizio privato che non sempre garantisce qualità e diritti.

La richiesta dei sindacati

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto l’apertura di un tavolo quadrangolare con il Ministero della Salute, la Conferenza delle Regioni, le centrali datoriali Aiop e Aris e le organizzazioni sindacali. L’obiettivo è sbloccare i rinnovi contrattuali, porre fine al dumping contrattuale e garantire che le risorse pubbliche siano destinate a strutture che rispettano i diritti dei lavoratori e offrono servizi di qualità ai cittadini.