«Sai, ho dovuto accettare il fatto che probabilmente non otterremo una vera ammissione di responsabilità o delle vere scuse. Io e mia moglie stiamo andando avanti. Siamo concentrati su ciò che verrà dopo», dichiarava così, qualche anno fa, il principe Harry nella docuserie prodotta da Netflix, Harry & Meghan, parlando della Famiglia Reale e del suo diritto di ricevere delle scuse dai familiari per una serie di presunti torti subiti. Oggi, il “nuovo” duca di Sussex, arrivato a Londra l’8 settembre scorso per un tour di quattro giorni, è apparso un’altra persona: lontano dai conflitti degli ultimi anni, desideroso di riunirsi con suo padre e di riconquistare, almeno agli occhi dell’opinione pubblica inglese, il ruolo del «buon vecchio Harry». Dopo la Megxit e tutta la tempesta mediatica che ne è seguita, infatti, il figlio minore del re era stato relegato agli ultimi posti nei sondaggi di gradimento.

Un’antipatia collettiva crescente sommata ai sensi di colpa per gli errori passati che oggi pesano come un macigno sulla testa del principe. Le indiscrezioni raccolte dal Daily Mail parlano chiaro: Harry avrebbe iniziato a pentirsi di alcune scelte compiute dopo la Megxit, e il viaggio in Gran Bretagna rappresentava per lui un banco di prova per ridefinire il suo posto non solo all’interno della famiglia, ma anche agli occhi del popolo britannico. Il pentimento si era già intravisto lo scorso maggio quando, durante un’intervista alla BBC, il principe sventolò la prima bandiera della pace dicendo di volersi riconciliare con la sua famiglia perché la vita è preziosa e sottolineando quanto gli mancasse il Regno Unito. E pensare che solo nel 2020 il duca di Sussex filmò, tutto fiero, il suo viaggio in aereo in California con la moglie Meghan, definendolo il suo “volo verso la libertà”.

Un primo piano del principe Harry a Londra

Pool/Getty ImagesNell’ultima visita a Londra il principe Harry ha mostrato il suo volto migliore

Lontano dai bronci, dai lamenti e dalle occhiatacce alla stampa, il principe, questa volta, è apparso finalmente nel suo elemento. La gioia di essere tornato nel Regno Unito, di cui pare senta terribilmente la mancanza, unita all’entusiasmo di dedicarsi ai suoi enti di beneficenza è stata evidente a tutti. Tanto che anche i più scettici hanno dovuto constatare un cambio di passo. Il principe Harry è tornato in patria, ha incarnato, con sorprendente naturalezza, il ruolo di “working royal” che aveva abbandonato. Come ha spiegato l’editorialista del Times, Hilary Rose, forse è proprio questa la chiave del suo riscatto: niente marketing, niente lamentele, solo servizio pubblico, il lavoro che Harry sa fare meglio. Merito probabilmente anche della strategia comunicativa messa in campo dalla nuova responsabile della comunicazione dei Sussex, Meredith Maines, la stessa che lo scorso luglio è volata a Londra per discutere le trattative di un incontro.

Questo ritorno, in una prospettiva più ampia, ha acceso ovviamente fra esperti e pubblico una serie di domande sul futuro del principe. Harry rientrerà nel Regno Unito e vorrà davvero ricostruire un rapporto stabile con la sua famiglia, accettando i compromessi necessari? Riuscirà a resistere alla tentazione di trasformare questo fragile ricongiungimento in un racconto pubblico, come spesso ha fatto? Oppure cadrà ancora una volta nell’errore di riversare in interviste o progetti editoriali dettagli di conversazioni private? Meghan sarà disposta a seguirlo in questo percorso, o continuerà a mantenere le distanze? Non torna in Gran Bretagna dalla morte della Regina nel 2022. E soprattutto: il pubblico britannico, che lo osserva oggi con freddezza, sarà disposto a concedergli una seconda chance?