MESTRE (VENEZIA) – Addio all’architetto Gian Paolo Mar, un gigante dell’architettura veneziana, professionista stimato che con il suo genio e la sua matita ha disegnato qualcosa come 2.500 progetti nella sua brillante carriera. Tra i più noti: gli aeroporti Marco Polo di Tessera e Canova di Treviso, un’ottantina di Piani regolatori di città tra cui Cortina, il polo universitario di Ca’ Foscari in via Torino, l’hotel centrale di Jesolo, i principali campeggi del litorale, una miriade di restauri di ogni genere, solo per citare i più importanti.

APPROFONDIMENTI













Mar aveva 91 anni e si è spento all’ospedale dell’Angelo, attorniato dall’affetto dei suoi cari, in primis la moglie Franca (63 anni di matrimonio) e le figlie Paola, da 10 anni assessore del Comune di Venezia, e Giovanna, anche lei architetto sulle orme del padre. Un uomo di grande passione e cultura che ha saputo coniugare visione e concretezza in una vita interamente dedicata al progetto e alla bellezza. Anche negli ultimi giorni, nonostante il peggiorare delle condizioni di salute, aveva continuato a lavorare con la dedizione di sempre.

Veneziano doc

In una recente intervista, spiegava con semplicità e forza il senso della sua vita: «Mi piace mi alzo alle 6 del mattino, vado a lavorare». Così, fino all’ultimo, ha continuato a immaginare un futuro migliore per le comunità. Veneziano doc, originario di San Tomà, aveva il suo quartiere generale a Zelarino. Lo Studio Architetti Mar ha 64 anni di attività ed è composto da 25 persone, tra collaboratori e dipendenti.

«Papà era un visionario, sapeva sognare lo ricorda Paola . Ci ha insegnato valori fondamentali come l’umiltà, l’umanità, l’amore per la famiglia, la dedizione per il lavoro, sempre con il sorriso. Il suo sogno era morire con una matita in mano e così è stato». Solo una settimana fa l’architetto Gian Paolo Mar era assieme alla famiglia a festeggiare il compleanno della figlia Paola e altri parenti e poi a ricordare, come ogni anno, la scomparsa prematura per un incidente in montagna della nipote Elena. «Amava definirsi un “progettista dei sogni”, capace di guardare lontano, senza mai perdere il legame con la realtà e con le persone», lo ricordano le figlie. Di fatto ha cresciuto più di una generazione di architetti, diventando un riferimento per tanti giovani.

Cordoglio del sindaco

Anche il sindaco Luigi Brugnaro, laureato in Architettura, ha voluto ricordarlo come “un professionista che ha segnato la storia dell’urbanistica e dell’architettura veneziana e non solo, con passione, visione e coraggio. Come laureato, sento ancora più forte il valore della sua testimonianza professionale e umana: non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nella possibilità di trasformarle in opere al servizio delle comunità. Lo voglio ricordare per i suoi progetti, disegnati ancora a mano nonostante l’evoluzione dei render, e per la sua capacità di guardare lontano, ma anche per la sua franchezza e la libertà di pensiero, ogni qualvolta mi confrontavo con lui. Con Gian Paolo Mar conclude Brugnaro perdiamo un maestro, ma resta viva la sua lezione: l’architettura non è solo costruzione, è immaginazione, responsabilità e amore per le persone e per i luoghi». La famiglia ringrazia l’equipe di Geriatria.