Allo Stadium è andata in scena l’ennesima beffa per l’Inter, vittima ancora una volta degli stessi errori del passato

Allo Stadium è andata in scena l’ennesima beffa: al minuto 76 Cristian Chivu esultava dopo aver riagguantato la Juventus e addirittura ribaltato il risultato. Alla fine però è uscito a testa bassa, deluso per quegli ultimi 10 minuti giocati inspiegabilmente con molta superficialità dai suoi giocatori.

“Una partita pazza, una botta terribile. Roba da Inter vecchie maniere, quando i trofei sfuggivano via per assurde combinazioni fra ingenuità e autolesionismo. La sconfitta, la seconda di fila dopo il brutto ruzzolone contro l’Udinese, lo spinge già a -6 dai rivali e dalla testa della classifica. Ancora punti buttati negli ultimi secondi, refrain di uno scudetto regalato al Napoli. Era stato illusorio il 5-0 inaugurale: il nuovo ciclo è partito così male da meritare un’analisi approfondita. Se l’Inter incassa 6 gol in due partite, c’è qualcosa che non va. Se Marcus Thuram, che non festeggia un gol importantissimo, ride al 91’ in compagnia del fratello Khephren mentre sta per materializzarsi l’inferno, significa che la concentrazione dei giocatori non è adeguata”, si legge sulla Gazzetta dello Sport.

“Una frase pronunciata in tv («Bisogna cancellare qualcosa del passato per ottenere dei risultati») sembra alludere allo shock della finale di Monaco. Ma Chivu ne precisa il senso innervosendosi un po’: «La Champions non c’entra nulla. Fa parte del passato. Mi riferisco sempre a piccoli difetti che sto cercando di eliminare. Io non sono preoccupato, tutt’altro. Ho fiducia perché i risultati possono cambiare per un dettaglio». Non cambierà invece assetto ad Amsterdam. Chivu non ci pensa e chiude così: «L’unico pensiero che ho adesso è vincere le partite». Ne hanno davvero bisogno, lui e l’Inter”.