La caduta di Marc Marquez, mentre era al comando, ha aperto la strada del podio a Fabio Di Giannantonio nella gara Sprint di Misano, anche se il romano ci ha messo del suo per risalire dalla settima posizione in griglia fino ad un meritatissimo terzo posto con la Ducati del team VR46. 
“Mi aspettavo un po’ di più dalla qualifica, sinceramente. Abbiamo fatto un grande step sull’assetto della moto e mi aspettavo di togliere quei… decimini che servivano per partire magari in prima o al limite in seconda file, e, invece, mi sono trovato in terza fila. Era difficile pensare di scattare settimo per ambire al podio soprattutto in una pista dove si passa come a Misano”.  

“Per fortuna ho fatto una super partenza: c’era Fabio davanti che era un po’ più lento di me e quindi stavo cercando il modo di passarlo. Quando è sparito Quartarolo, ho dovuto fare i conti con Frankie che stava spingendo e non mi lasciava il minimo spazio”. 

Fabio è arrivato il primo podio con la MotoGP a Misano… 
“L’abbiamo portato a casa, sono super contento. Ma non voglio perdere la concentrazione in vista della gara di domani”.

Sul casco c’è un dinosauro: è una regressione all’essere bambino? 
“Non so perché, ma questo casco alla fine è forse il più bello che ho messo: mi ha emozionato veramente tanto. Ne parlo con piacere, anche se me l’avete chiesto in tanti, questo casco mi emoziona perché ha un alto valore simbolico: è veramente speciale perché rappresenta proprio il sogno di un bambino che si realizza: correre in MotoGP, salire sul podio nella gara di casa, guidare la Ducati. Rappresenta tante belle cose: magari avrò avuto caschi più belli esteticamente, ma questo diciamo che è bello dentro”.  

Di Giannantonio in lotta con Morbidelli. guerra in VR46 Racing Team

Di Giannantonio in lotta con Morbidelli. guerra in VR46 Racing Team

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

Oltre a Valentino, c’era anche Lando Norris a guardarti… 
“Sì, c’erano un botto di persone… veloci. Ho conosciuto Lando che ho sempre stimato perché secondo me è un figo. È uno dei piloti che stanno cambiando lo sport anche fuori dalla pista, come ha fatto Vale in passato. E’ bello conoscere personaggi di questo valore”.  

È stato più difficile cercare di riagganciarti con quelli davanti o difenderti da Morbidelli? 
“Franco mi ha messo molto sotto pressione perché era sempre così vicino. Ambivamo entrambi al podio, perché sappiamo che c’è una grande differenza fra essere terzo o quarto. Mi aspettavo che spingesse, ma allo stesso tempo cercavo di fare il mio ritmo e non perdere i piloti davanti”. 

Abbiamo notato qualche errorino durante la Sprint: eri al limite? 
“No, abbiamo lavorato tanto sulle mappe di elettronica, soprattutto in frenata, ma credo di aver fatto un errore di valutazione, chiedendo delle cose sbagliate. Stavo agendo sulla pulsantiera per capire quale mappa andasse meglio per ogni curva. Quindi c’è stato un errore di concentrazione: ho frenato tanto tardi, con la mappa “sbagliata “e in quel giro non ho bene la linea”.  

Se metti tutto a posto domani puoi pensare di migliorare? 
“Non voglio sempre pensare a fare di più. Devo fare il mio, lavorare bene per mettermi più a mio agio per coprire i 27 giri di Misano. Cercherò il mio ritmo e poi vedremo dove arriveremo”.  

È il tuo terzo podio di fila al sabato: c’è un motivo per cui sembri più a tuo agio nella Sprint che nella gara domenicale? 
“Non ho una predisposizione al sabato e poi la domenica mi sveglio male. Semplicemente la domenica ci sono successe mille cose, quindi non so cosa rispondere alla domanda…”. 

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