L’odierna Alalpardo-Madrid di 111,6 chilometri conclude l’edizione 2025 della Vuelta a España. Jonnas Vingegaard, grazie all’attacco risolutivo sulla Bola del Mundo, si aggiudica la corsa con 1’16’’ di vantaggio sul portoghese Joao Almeida della UAE Team Emirates-XRG e 3’11’ sul britannico Thomas Pidcock.
Giulio Pelizzari è il primo degli italiani grazie al sesto posto in classifica generale, staccato di 7’23’’ dal vincitore. Il portacolori della Red Bull – BORA – hansgrohe, così come già successo al Giro d’Italia, ha confermato le sue ottime attitudini per le corse a tappe e può rappresentare il futuro del ciclismo italiano nei Grandi Giri.
Solo una giornata negativa sulla Bola del Mundo ha tolto al corridore marchigiano la possibilità di conquistare la maglia bianca e la quinta posizione. Tra due settimane a Kigali, in Ruanda, si corre la prova in linea dei Campionati del mondo su strada e, in un percorso disegnato per gli scalatori, potrebbe rappresentare un’alternativa di capitale importanza nel piano che dovrebbe vedere Giulio Ciccone come capitano.
Lo scalatore abruzzese ha chiuso la sua Vuelta in ripresa con un’ottima prova nella tappa che si concludeva sulla Bola del Mundo e sembra aver superato i problemi che lo hanno penalizzato durante la corsa. Il corridore della Lidl-Trek, una volta uscito di classifica generale, sembra aver ritrovato la sua dimensione naturale, si è lanciato spesso all’attacco e solo l’inevitabile arrivo dei big gli ha tolto la possibilità di giocarsi la prestigiosa vittoria nel tappone conclusivo. Probabilmente la sua miglior collocazione non è quella dell’uomo di classifica nelle grandi corse a tappe, non a caso non ha mai conquistato il piazzamento dei primi dieci al Giro d’Italia, alla Vuelta o al Tour.
Nelle corse di un giorno Ciccone sembra invece poter esaltare al meglio le proprie caratteristiche. Su un tracciato che propone 5475 metri di dislivello e un circuito da ripetere per quindici volte l’italiano potrebbe dire la sua sulla Côte de Kigali Golf (800 m all’8,1%) e della Côte de Kimihurura (1,3 km al 6,3%), quest’ultima salita collocata a pochi chilometri dal traguardo.
Torna a casa con diversi dubbi Antonio Tiberi. Il corridore laziale, a parte qualche azione in fuga, non è mai riuscito, per diversi motivi, a recitare un ruolo da protagonista e si è dovuto dedicare, con ii trascorrere dei giorni, al ruolo di gregario del norvegese Traen, Il suo contributo potrà rivelarsi importante in un percorso nel quale le sue caratteristiche da regolarista potrebbero tornare utili nel lavoro necessario a rendere selettiva la corsa.