di Massimo Gramellini
La storia di Lilli: «Aveva il doppio dei miei anni, era lo scapolo d’oro. Quando, il mese scorso, ho saputo che è morto, ho pianto un giorno interno. E non so perché»
Caro Massimo,
sono originaria di un paesino del Sud, dove sono cresciuta con le briglie tirate. Ero una ragazzina ingenua ma, fortunatamente, avvenente. Finite le superiori, senza possibilità di continuare gli studi, decido di andare a lavorare nella città vicino al mio paese. Era un lavoretto da poco, ma mi ha cambiato la vita. Qui, infatti, conosco il mio futuro marito. Aveva più del doppio dei miei anni, io 19 e lui 40, ma era bellissimo. Lo scapolo d’oro della città. Bello, single, medico affermato e pure ricco di famiglia. Inizia a corteggiarmi in un modo che avevo visto fare solo nei film e, tempo sei mesi, mi chiede di sposarlo. Mi sembrava di aver vinto al Super Enalotto. Ci sposiamo con una cerimonia da favola e finalmente partiamo per il viaggio di nozze. Qui però avviene la catastrofe… Tutti i giorni mi accorgo che lui sparisce per qualche ora, sempre con una scusa diversa («passo all’ufficio del turismo», «mi hanno chiamato per un consulto», «faccio due palleggi a tennis»). Divento sospettosa e un pomeriggio lo seguo. Scopro così che in luna di miele, nello stesso nostro albergo, ci aveva portato pure l’amante, ovvero la sua ex fidanzata, che ex in realtà non era mai stata. Era una donna della sua età che conosceva fin da ragazzo. La sua Camilla Parker Bowles, per intenderci. Per quale motivo non abbia sposato lei, rimane un mistero. Probabilmente voleva una moglie trofeo e lei non lo era. Viaggio di nozze e matrimonio sono finiti in quel momento. Nota di colore: tornata a casa, la madre di lui mi contatta per assicurarsi che io non “sputtani” in giro il figlio perché lui ha una reputazione da mantenere! Oggi ho quasi 30 anni e la mia vita è andata avanti egregiamente (ho un compagno vero, un figlio e un lavoro che mi soddisfa). Ho capito col tempo che quel tradimento è stato solo una ferita nell’orgoglio e non nei sentimenti profondi perché, in realtà, l’amore, all’epoca, non lo avevo ancora conosciuto davvero. Quindi quel capitolo della mia vita si è chiuso piuttosto in fretta e non ci ho più quasi mai ripensato, fino a quando, il mese scorso, ho saputo che lui è morto. È morto l’uomo che mi ha usata, ingannata e umiliata, ma anche l’uomo che è stato il mio primo appuntamento, il mio primo bacio, il mio primo tutto. Ho pianto per un giorno intero e non so neppure io perché.
Lilli
In realtà lo sai benissimo, cara Lilli. Hai pianto la fine della tua Prima Volta, così da poterla seppellire nel baule dei ricordi, da cui ogni tanto la estrarrai ancora con la cura che meritano gli oggetti più fragili. Hai pianto l’uomo che ti aveva comunque fatto battere il cuore, ma anche la ragazza di 19 anni che scopriva l’amore e ci si immergeva con tutta l’ingenuità e l’entusiasmo di quell’età. Dopo non è più la stessa cosa. Non dico sia peggio e io non baratterei la consapevolezza adulta con la dabbenaggine della giovinezza. Ma sono contento di averla vissuta. La tua, poi, è stata contraddistinta da una situazione molto particolare (a parte te e Lady Diana, non me ne vengono in mente molte altre). In questa rubrica avevamo già ospitato i lamenti di coniugi traditi durante la luna di miele. Ma mai con la ex, portata addirittura al seguito. Sono scene e personaggi da commedia all’italiana, che tu hai avuto il non invidiabile privilegio di sperimentare nella realtà.
Qui però mi preme indugiare sulla tua reazione. Lucida, decisa e costruttiva. Non ti sei lasciata impantanare nelle sabbie mobili di quell’uomo dimezzato e irrisolto. Hai troncato di netto, pagando un prezzo non indifferente in termini di orgoglio, di autostima e anche, probabilmente, di sicurezze sociali ed economiche. Ma lo hai fatto con grande determinazione e la vita, come sempre, ha premiato il tuo coraggio. In quel pianto c’era il perdono per lui, ma ancor di più per te stessa. Per quella Lilli smarrita e disperata che aveva saputo ribaltare un errore della sua vita senza farsene fagocitare e che dopo dieci anni poteva finalmente dirsi: «Brava, ce l’hai fatta».
APPROFONDISCI CON IL PODCAST
7 di cuori
è la carta che indica la seconda possibilità, l’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
14 settembre 2025 ( modifica il 14 settembre 2025 | 11:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA