In un mondo dove la sostenibilità è ormai una priorità etica e non solo ambientale, l’arte si fa portavoce di nuovi linguaggi che uniscono materia e messaggio. Tra questi, nel panorama contemporaneo, quelli che utilizzano materiali organici di scarto si stanno affermando come un terreno di ricerca estremamente attuale, capace di generare un dialogo profondo tra estetica, etica e attivismo. Questa pratica, seppur talvolta oggetto di perplessità da parte di un pubblico sensibile, merita oggi una riflessione seria e consapevole all’interno delle istituzioni artistiche e curatoriali.
Su questa linea d’onda, il Castello Reale di Govone, centro dinamico di cultura e arte, oltre che luogo in cui si custodisce e si costruisce memoria storica propria e del territorio del Roero, aprirà le porte alla stagione autunnale 2025 con l’inaugurazione della mostra “Quattro volte tutte le stelle della Via Lattea”, curata da Francesca Carbone e realizzata in collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea. Protagonista sarà il messaggio di Gianni Depaoli, artista noto per la sua profonda riflessione ecologica e per la sua ricerca orientata alla denuncia della crisi ambientale globale.
Utilizzando scarti organici provenienti dall’industria ittica – pelli, inchiostri, lische, squame – Depaoli presenta nuove forme espressive capaci di sollevare interrogativi profondi e di proporre visioni alternative del nostro rapporto con il cibo, con la natura e con la memoria culturale. Il titolo della mostra, con evidente carica evocativa, allude alla quantità drammatica di microplastiche presenti oggi negli oceani del nostro pianeta: Quattro volte tutte le stelle della Via Lattea. Un ossimoro volutamente lirico che sottolinea il paradosso del mondo marino, tanto amato quanto ferito. Dalla straordinarietà dei fondali oceanici, delle creature che li abitano, fino alla cruda verità dei danni causati dalla pesca intensiva e dall’inquinamento plastico, la mostra accompagnerà i visitatori in un viaggio visivo e concettuale di coscienza ecologica e umana consapevolezza.
Al piano terra del Castello Reale di Govone, l’atrio d’ingresso e le quattro sale espositive dedicate all’arte contemporanea, ospiteranno alcune delle opere più iconiche di Gianni Depaoli, già esposte in prestigiose mostre e istituzioni italiane ed europee, come la 54° e la 59° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, l’Ambasciata Italiana di Montecarlo, la GAM di Roma, il Palazzo della Regione Piemonte, la Reggia di Venaria Reale e il Museo di Scienze Naturali a Torino. La mostra si estenderà dal Castello Reale di Govone fino alla prima sala della sede della galleria GART Arte Contemporanea di Neive, nelle Langhe, in cui sarà presentata una selezione delle opere inedite e più recenti dell’artista. Un ulteriore capitolo del racconto visivo di Gianni Depaoli che continua a indagare, con forza e delicatezza, la fragile bellezza del nostro pianeta. Il tema della mostra si lega ulteriormente alla storia del territorio ospitante, il Roero e le Langhe. Le Langhe sono formazioni molto antiche, risalenti a 15 milioni di anni fa, nate dalla sollevazione di fondali marini. Confinando con le Langhe ed essendone geologicamente un’estensione, il Roero, tra i 6 e i 2 milioni di anni fa, fu zona costiera con caratteristiche climatiche di tipo tropicale. Semplificando, il Roero fu la “spiaggia” delle Langhe, i cui terreni originarono da fondali marini profondi, caratterizzati da marne, ovvero rocce di origine argillosa e calcarea compattate dalla pressione del mare.
La collaborazione con CoABSeR – Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti impegnato nella promozione di una corretta gestione dei rifiuti e nella diffusione di buone pratiche ambientali, attivo in 55 Comuni del Nord della provincia di Cuneo, permetterà il trasporto gratuito e la visita della mostra per gli studenti delle scuole del territorio, rafforzando il legame tra arte, educazione e responsabilità ambientale.
Gianni Depaoli
Gianni Depaoli è un artista nato a Ivrea il 4 marzo 1961. Attualmente vive e lavora a Candia Canavese in un ex magazzino frigorifero ribattezzato Museo Menotrenta, caratterizzato da ex celle frigorifere trasformate in laboratorio e sale espositive. Prima di lui, in quello stesso luogo, tre generazioni della sua famiglia hanno lavorato per divenire imprenditori del settore ittico internazionale. Ora, Museo Menotrenta, è la sede di ricerca di Depaoli, in cui studia le alterazioni delle risorse ambientali e sociali causate dal comportamento dell’uomo, compromissioni e deterioramenti significativi e misurabili attraverso un’incessante indagine su materiali organici marini. Attraverso la raccolta di scarti dell’industria ittica, analizza e tratta pelli di pesce e cefalopodi trasformando e nobilitando la materia senza intervenire sulla sua naturale bellezza e trasparenza. Nelle sue opere la ricerca del colore naturale, regolata dalla manipolazione dei cromatofori esistenti negli organismi, senza aggiunte di colori artificiali, lascia alla pelle il dato estetico primario. Questo studio brevettato ha l’obiettivo di stabilizzare lo scarto organico, considerandolo l’anello di congiunzione tra il ricordo indelebile della vita che ha nutrito l’essere umano e le azioni dell’essere umano tendenti alla distruzione di questa. Dal 2007, Gianni Depaoli racconta il degrado ambientale e sociale attraverso progetti, installazioni e mostre ospitate e sostenute da numerosi musei e istituzioni italiane ed europee, tra le quali il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo, Museo di Storia Naturale di Genova, l’Acquario e Stazione Idrobiologica di Milano, l’Acquario Comunale di Messina, la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, la Reggia di Venaria Reale, il Museo d’Arte Moderna di Genova, l’Ambasciata Italiana di Montecarlo, il Museo Piaggio di Pontedera, il Museo del Parco di Portofino, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e il Montecarlo Film Festival. Nel 2024 è stata scelta una sua opera per rappresentare le United Nations Sustainable Development Action Campaign for Hope in Action.
Il Castello Reale di Govone
Il Castello Reale di Govone è uno dei gioielli architettonici del circuito delle Residenze Reali Sabaude, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997. Situato nel cuore delle colline piemontesi, il castello è molto più di una dimora storica: è un luogo vivo, attraversato nei secoli da idee, esperimenti culturali e trasformazioni sociali. La sua storia inizia come struttura fortificata medievale, per poi essere trasformata in una splendida residenza nobiliare a metà Settecento grazie ai conti Solaro di Govone, raffinati intellettuali e diplomatici che ne fecero un laboratorio di pensiero e innovazione. Furono tra i primi a ospitare maestranze del calibro di Guarino Guarini, a decorare gli ambienti con pregiatissime carte da parati provenienti dalla Cina e a intrecciare dialoghi con grandi pensatori europei come Jean-Jacques Rousseau. All’inizio dell’Ottocento divenne residenza estiva di Carlo Felice di Savoia e Maria Cristina di Borbone, che ne valorizzarono gli spazi con gusto neoclassico e interventi decorativi di grande pregio, tra cui il celebre Salone d’Onore. Nel 1897 il Castello venne acquistato dal Comune di Govone e trasformato in scuola, casa e luogo di vita per la comunità. Oggi, il Castello Reale di Govone continua a essere un centro dinamico di cultura e arte, un luogo in cui si custodisce e si costruisce la memoria condivisa. Tra affreschi e scorci che attraversano i secoli, il Castello accoglie i visitatori in un’esperienza autentica che coniuga storia e contemporaneità, in un luogo dove il passato vive nel presente e il futuro si costruisce ogni giorno attraverso la bellezza, la cultura e il senso di comunità.
GART Arte Contemporanea
GART Arte Contemporanea è una galleria d’arte fondata nel 2017 tra le mura del borgo di Neive, nel cuore delle Langhe. La prima sede nasce in un piccolo spazio di particolare connotazione storica, caratterizzato da una volta a botte in mattoni antichi risalente al ‘600. Nel 2022 è stata inaugurata la seconda sede della galleria all’interno di uno stabile risalente agli anni ‘30, ristrutturato rispettando il dialogo con l’architettura del centro storico del borgo piemontese. GART Arte Contemporanea crea e sviluppa progetti artistici nel territorio per promuovere e accompagnare le persone alla scoperta dell’arte contemporanea, circondate da un paesaggio patrimonio Unesco. Credere negli artisti, nel valore delle loro ricerche e dei loro studi ha generato la scelta di promuovere l’arte in contesti specifici, nel cuore di patrimoni straordinari, creando connessioni e offrendo nuove prospettive e modalità per visitare, vivere e far crescere culturalmente e artisticamente un territorio. Attraverso programmi di ricerca, selezione e cura GART affianca il lavoro di artisti contemporanei, affermati ed emergenti, per promuovere i loro linguaggi e diffondere contenuti, storie e valori per le sensibilità del pubblico locale e internazionale.
Contatti e orari di visita alla mostra
Castello Reale di Govone: apertura al pubblico: venerdì, sabato e domenica dalle ore 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00. La visita è possibile anche in settimana, su prenotazione. L’ingresso alla mostra temporanea è gratuito. Per tutte le informazioni sulla visita: https://www.castellorealedigovone.it
GART Arte Contemporanea, Neive: www.contemporarygart.com info@contemporarygart.com +39 3805174332. Orari di apertura al pubblico: lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00. Ingresso gratuito.
La mostra – presentata in conferenza stampa nella mattinata di sabato 13 settembre – è promossa da: Comune di Govone. In collaborazione con: GART Arte Contemporanea, Govone Residenza Sabauda Ets – Govone Arte, Centro di Promozione Culturale “Govone e il Castello”. Con il sostegno di: CoABSeR Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti. Con il patrocinio di: Confindustria Cuneo, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Città di Alba.