Il gioco e le donne
Tanti pregi e un difetto. Quello del gioco. «Gli piaceva giocare ovunque e a tutto e aveva una passione per il Lotto, la roulette dove aveva i suoi sei numeri fortunati, lo Chemin de fer… Giocava a scopa e a poker, nei casinò e nei camerini del teatro». Purtroppo ha perso «tanto. Ma solo soldi suoi e ha pagato tutto. Mai lasciato debiti in giro». Facendo due conti Mario Merola ha sempre detto di aver «sperperato 40 miliardi di lire».
Tra le debolezze c’erano anche le donne come confessa il figlio al Corsera: «Ma papà è tornato sempre a casa, non ha mai lasciato la famiglia. Mamma si dispiaceva, ma lo aspettava. Badava a noi, gli stirava le camicie impeccabili… Ricordo però che una volta si arrabbiò moltissimo e lui si tatuò sul petto, a sinistra, la scritta “Rosa vita mia”. E gli disse tu stai sul mio cuore».