Il 14 settembre le forze speciali ucraine del Main Intelligence Directorate hanno individuato e distrutto un sistema missilistico terra-aria russo Buk-M3 nella zona occupata di Oleksandrivka, nella regione di Zaporizhzhia. L’operazione, condotta con precisione, ha eliminato uno degli strumenti più avanzati della difesa aerea russa, valutato tra i 40 e i 50 milioni di dollari.
Il significato tattico
L’eliminazione di un Buk-M3 riduce sensibilmente la copertura antiaerea russa in quell’area, aprendo margini di manovra per l’impiego di droni, missili e velivoli ucraini. Oltre al danno operativo, si aggiunge un impatto psicologico: dimostrare che neppure le armi di punta di Mosca sono invulnerabili mina la fiducia nella capacità difensiva russa.
Un danno economico e logistico
Sistemi di questo tipo sono costosi da produrre, complessi da mantenere e difficili da sostituire rapidamente in un contesto bellico. Ogni perdita comporta la necessità di ridispiegare risorse da altri settori, creando squilibri nella rete di difesa aerea russa.
Cos’è il Buk-M3
Il Buk-M3, designazione 9K317M, è un sistema missilistico superficie-aria a medio raggio introdotto di recente nelle forze armate russe. È progettato per proteggere truppe e infrastrutture strategiche da aerei, elicotteri, droni, missili da crociera e, in parte, da missili balistici tattici.
Caratteristiche principali
- Gittata operativa: fino a 70 km di distanza e 35 km di altitudine.
- Velocità dei bersagli intercettabili: fino a 3.000 metri al secondo.
- Capacità multi-target: può seguire e ingaggiare numerosi obiettivi simultaneamente.
- Mobilità: montato su veicoli cingolati, può spostarsi rapidamente e riposizionarsi.
- Prontezza al fuoco: ogni lanciatore porta sei missili in contenitori sigillati, più affidabili e veloci da usare rispetto alle versioni precedenti.
Innovazioni rispetto alle versioni precedenti
Il Buk-M3 si distingue dai modelli più vecchi per l’elettronica aggiornata, i radar a scansione elettronica in grado di operare anche sotto disturbo, la capacità di colpire bersagli a bassissima quota e un maggiore numero di missili pronti al lancio. Nonostante la sua modernità, il sistema resta vulnerabile: le emissioni radar possono renderlo rilevabile, i costi elevati ne limitano la diffusione, e di fronte ad attacchi multipli e saturanti può essere sopraffatto. La sua efficacia dipende molto dalla protezione, dal camuffamento e dalla capacità di movimento continuo.
Impatto sul fronte
Con la distruzione del Buk-M3 a Zaporizhzhia, le forze ucraine guadagnano maggiore libertà d’azione nei cieli locali. Allo stesso tempo, la Russia perde una pedina preziosa della sua difesa, con ripercussioni economiche, operative e simboliche. Ogni sistema eliminato indebolisce la rete integrata di protezione e rende più vulnerabili altre aree del fronte.
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