La morte di Pippo Baudo

Katia Ricciarelli è triste e amareggiata: «Non parlavo con Pippo Baudo da tantissimi anni perché non c’era un filo diretto, tutto filtrato da una segretaria che avrebbe dovuto avvisarmi e dirmi che era morto. L’avrei voluto sapere subito, e non dai media. Pippo era da un mese in ospedale e io non lo sapevo. Stava morendo e non me lo hanno detto. Quando sono andata alla camera mortuaria ho visto una persona, la segretaria, eravamo in lacrime e lei continuava a dire “39 anni”. L’ho trovato inappropriato, era comunque la segretaria. Pippo è stato isolato dal mondo. Tutti dicono la stessa cosa. C’è una ragione se lo dicono tutti».

Con i figli di Pippo i rapporti erano distanti: «Non ci sentivamo più, avevano pochi anni quando io e lui ci siamo sposati. Non so come si fa a dimenticare così. L’ho vissuta come una grande cattiveria. Il figlio Alessandro (il figlio segreto, ndr.) anche è stato messo da parte, si era sfogato con me, l’ho visto piangere. Non dico bugie, piuttosto sto zitta, ma queste cose qua non posso non dirle».

Quello che racconta Katia è un isolamento forzato: «Non so se Pippo volesse stare da solo, ma non credo che lui volesse mettere da parte tutti. È stato isolato. Quando era Pippo tutti lo chiamavano, ma quando si è allontanato dalla tv non c’era nessuno. Ha sofferto l’allontanamento dalla conduzione. Pippo era pazzo per la televisione, è stata la mia più grande rivale!»

La fine del matrimonio, dopo 18 anni insieme, è stata causata dal silenzio: «Hanno detto che era per il gioco d’azzardo ma non è così. Tutto è iniziato un periodo che ho trascorso da sola, non ho mai perso i suoi soldi e non ero ludopatia. La fine del nostro matrimonio è stato il silenzio. Non puoi andare a casa e non avere nulla da dire. Meritava di morire circondato dalle persone che lo amano, non imprigionato. Voglio rendergli giustizia».