Jonathan Milan ha conquistato matematicamente la maglia verde del Tour de France 2025 con una tappa d’anticipo. Il corridore italiano della Lidl-Trek ha accumulato un vantaggio di 80 punti su Tadej Pogacar, rendendo impossibile ogni sorpasso nell’ultima frazione a Parigi, che assegna un massimo di 70 punti. Questo successo rappresenta un risultato storico per il ciclismo italiano: prima di Milan, soltanto Franco Bitossi nel 1968 e Alessandro Petacchi nel 2010 erano riusciti nell’impresa.

Milan ha vestito per la prima volta la maglia verde al termine della terza tappa, approfittando del ritiro per infortunio del belga Jasper Philipsen. Da quel momento ha mantenuto il primato fino alla fine, grazie soprattutto ai numerosi punti conquistati nei traguardi volanti e a due vittorie di tappa. È stato un debutto al Tour de France particolarmente proficuo per il velocista friulano, capace di interrompere un digiuno per l’Italia che durava da 113 tappe.

Il valore economico della maglia verde

La vittoria della classifica a punti porta con sé un riconoscimento economico di rilievo. Il primo classificato ottiene un premio di 25.000 euro. A questi si aggiungono i compensi guadagnati durante la corsa grazie ai traguardi intermedi, noti anche come traguardi volanti. In ognuno di questi traguardi, il primo classificato guadagna 1.500 euro, il secondo 1.000 euro e il terzo 500 euro.

Secondo i dati ufficiali, Milan ha conquistato 202 dei suoi 352 punti totali proprio negli sprint intermedi. Anche ipotizzando una media prudente di primi posti, il bottino derivante dai traguardi volanti si stima tra i 25.000 e i 30.000 euro. Sommando questo importo al premio finale per la maglia verde, il totale supera i 50.000 euro. A queste cifre vanno aggiunti i premi per le due vittorie di tappa, i bonus per la presenza nelle classifiche e gli eventuali accordi di squadra.

Oltre ai premi diretti, la maglia verde rappresenta anche un’importante leva commerciale per l’atleta. Sponsorizzazioni, bonus contrattuali e maggiore visibilità mediatica sono effetti collaterali ma rilevanti di una vittoria di questo tipo. La prestazione al Tour, in particolare su un palcoscenico internazionale come quello degli Champs-Élysées, ha un impatto diretto sulla valorizzazione del brand personale dell’atleta e del team di appartenenza.

Una stagione da protagonista per Milan

Il percorso verso la maglia verde è stato segnato da costanza e strategia. Dopo la prima tappa a Lille, in cui era rimasto staccato, Milan ha costruito la sua vittoria attraverso una presenza continua nei traguardi intermedi. Solo Tim Merlier è riuscito a batterlo in due volate per la vittoria di tappa, ma Milan ha sempre mantenuto un rendimento più costante.

Un fattore determinante è stato anche il ritiro anticipato di alcuni avversari chiave, come Mathieu Van der Poel, che avrebbe potuto insidiare la leadership dell’azzurro nella classifica a punti. Pogacar, vincitore del Tour, ha ottenuto solo 3 punti nei traguardi intermedi poiché focalizzato sulla classifica generale. Questo ha permesso a Milan di consolidare il vantaggio nella graduatoria dedicata ai velocisti.

Il successo di Milan arriva in un contesto generale di difficoltà per il ciclismo italiano. Nessun altro connazionale è riuscito a ottenere risultati rilevanti: il miglior italiano in classifica generale è stato Simone Velasco, 38° a oltre due ore di distacco. La maglia verde, quindi, assume anche un valore simbolico, offrendo un segnale positivo in un periodo complesso per il movimento ciclistico nazionale.