La gara sprint di sabato, tuttavia, ha dimostrato quanto lavoro ci sia ancora da fare. Dopo essersi qualificato solo 22° al mattino, Fernandez non è riuscito a fare di meglio che finire 18°, a oltre 28 secondi dalla testa della corsa e a circa 10 secondi dalla Yamaha più vicina. Ha poi ammesso che la V4 è estremamente sensibile alle piccole modifiche di assetto, spesso si comporta bene in una sessione e poi si sente completamente fuori uso in quella successiva, il che rende difficile trovare una finestra di prestazioni costanti. Inoltre, ha avuto difficoltà a guidare nel traffico, cosa che la Yamaha non aveva potuto testare nelle sessioni private, e ha riferito di forti vibrazioni che rendevano la moto difficile da gestire, un problema che ha colpito anche Quartararo sull’attuale M1 con motore in linea.
Nonostante ciò, l’atmosfera all’interno della Yamaha è rimasta positiva. Lo stesso Quartararo si è detto impressionato dalla vicinanza di Fernandez nelle prove, elogiando la velocità della moto e sottolineando che c’è ancora un enorme margine da sbloccare attraverso le regolazioni e lo sviluppo. Anche Andrea Dovizioso, che ha provato la moto privatamente, ne ha parlato bene, affermando che fin dal primo giro ha sentito che la V4 aveva un grande potenziale. Il responsabile del progetto Kazuhiro Masuda ha aggiunto che i progressi della moto sono in linea con le aspettative e ha confermato che sono previsti ulteriori test a Sepang e Valencia nel corso dell’anno.
È importante ricordare che non si tratta semplicemente di un nuovo motore montato su una vecchia moto. Il passaggio dal quattro cilindri in linea al V4 ha costretto la Yamaha a riprogettare l’intera moto, compresi il telaio, l’aerodinamica, l’elettronica e persino il modo in cui il pilota interagisce con essa. Fernandez ha già testato diversi concetti di carenatura e il team sta preparando ulteriori evoluzioni aerodinamiche per le prossime wildcard. È inoltre previsto che la moto torni a correre al Gran Premio della Malesia in ottobre, un’occasione preziosa per vedere come si comporta in condizioni di caldo e umidità estremi.
Per il momento, il V4 non è ancora più veloce del quattro cilindri in linea sotto ogni aspetto, ma sta già mostrando i suoi punti di forza dove la vecchia moto era più debole, e questo è già un segno di ottimismo. La Casa giapponese ha inoltre confermato che Fernandez continuerà a essere il suo collaudatore ufficiale almeno fino al 2027, garantendo così la continuità nello sviluppo del progetto e nell’adattamento alle nuove regole della MotoGP.
Il fine settimana del Gran Premio di San Marino non ha forse fornito risultati che spiccano sulla carta, ma ha rappresentato qualcosa di molto più importante per la Yamaha: l’inizio di un nuovo viaggio. La V4 è una scommessa coraggiosa, che potrebbe riportare la Yamaha alla vittoria o farle affrontare un lungo processo di ricostruzione, ma i primi segnali indicano che la decisione di cambiare rotta è stata quella giusta. Il futuro del programma MotoGP è arrivato e sta già cominciando a farsi vedere.