Da mesi il tema dei superminimi è tornato centrale nella discussione tra sindacati e imprese metalmeccaniche. Il superminimo è una voce aggiuntiva riconosciuta in busta paga a livello individuale o collettivo, che si somma ai minimi tabellari stabiliti dal contratto nazionale.

Negli ultimi anni le aziende hanno fatto sempre più ricorso alla clausola di “assorbimento”, che consente di compensare gli aumenti contrattuali riducendo il superminimo già in godimento.

Questo meccanismo, di fatto, annulla per molti lavoratori l’effetto degli incrementi previsti dal CCNL, trasformando un aumento contrattuale in un mero gioco contabile senza reale beneficio in busta paga.

Le posizioni di Fim, Fiom e Uilm

Fim, Fiom e Uilm hanno espresso posizioni nette contro l’assorbimento dei superminimi. In occasione degli aumenti di giugno 2025, pari a circa 28 euro, i sindacati hanno sottolineato che molti metalmeccanici non avrebbero visto alcun miglioramento reale della retribuzione a causa dell’assorbimento automatico. Lo stesso si è verificato negli anni precedenti.

Le tre sigle chiedono da tempo che la clausola contrattuale che consente l’assorbibilità venga modificata radicalmente. La piattaforma per il rinnovo contiene richieste precise: esclusione esplicita dell’assorbimento sugli aumenti nazionali, maggiore trasparenza in busta paga e chiarezza nelle lettere di assunzione sul carattere assorbibile o meno dei superminimi.

Giurisprudenza e tutele dei lavoratori

A rafforzare le richieste sindacali è intervenuta la Cassazione. Con l’ordinanza n. 11771 del 2025 i giudici hanno chiarito che il superminimo non può essere assorbito in caso di aumento retributivo dovuto al passaggio di livello. Una pronuncia che conferma come l’assorbimento non sia un automatismo generalizzato, ma debba rispettare limiti precisi.

Altri precedenti hanno ribadito che, se nella lettera di assunzione non è espressamente indicata l’assorbibilità, il superminimo deve intendersi non assorbibile.

Il problema anche negli altri CCNL metalmeccanici

La questione non riguarda solo il contratto Federmeccanica-Assistal. Anche negli altri CCNL metalmeccanici, come quello di Unionmeccanica Confapi, la clausola di assorbimento è prevista. Proprio con l’aumento contrattuale di settembre 2025, le aziende del settore Confapi procederanno ad assorbire in tutto o in parte i superminimi riconosciuti ai lavoratori, neutralizzando di fatto l’incremento tabellare.

Questo aspetto sta generando tensioni anche tra i metalmeccanici delle piccole e medie imprese, che rischiano di non percepire l’aumento promesso dal rinnovo contrattuale. Per i sindacati si tratta di una conferma ulteriore che la norma va cambiata in maniera uniforme in tutti i CCNL della categoria.

Il nodo del rinnovo contrattuale

Il confronto con Federmeccanica e Assistal resta aperto. Le associazioni datoriali difendono la clausola attuale, ritenendola necessaria per governare i costi. Ma Fim, Fiom e Uilm hanno già messo in chiaro che il superamento dell’assorbimento è uno dei punti qualificanti della trattativa.

La partita non si gioca solo sul fronte retributivo ma anche sulla credibilità del contratto nazionale: se gli aumenti rischiano di sparire in un meccanismo contabile, per i lavoratori il CCNL perde valore reale. È per questo che i sindacati chiedono un cambio di rotta, che interessi l’intero sistema contrattuale dei metalmeccanici.