di
Viviana Mazza

I messaggi nelle chat: Robinson riconosciuto dagli altri utenti, ma nega. Il governatore: «È chiaramente di sinistra»

DALLA NOSTRA INVIATA
WASHINGTON – Migliaia di persone ieri hanno partecipato a veglie di preghiera per Charlie Kirk, inclusa una a Washington. I funerali si terranno il 21 settembre: è stato predisposto uno stadio da 60mila persone a Glendale, in Arizona, alla presenza del presidente Trump.

Il presunto killer, il 22enne Tyler Robinson, dovrebbe essere incriminato domani per omicidio aggravato (e il dipartimento della Giustizia sta valutando anche accuse federali). Mentre il dibattito sul movente dell’omicidio dell’attivista conservatore Kirk si è trasformato in uno scontro politico, il governatore repubblicano dello Utah Spencer Cox ha dichiarato ieri che l’assassino aveva «chiaramente una ideologia di sinistra», «molto diversa» da quella della sua famiglia (i genitori sono repubblicani) e ha citato la famiglia stessa e il fidanzato di Robinson come fonti di questa informazione. Il governatore ha avvertito comunque che potrebbe volerci tempo perché emerga il movente preciso. Il fidanzato sta per affrontare la transizione di genere per diventare donna. Robinson avrebbe anche lasciato una «nota», il cui contenuto non è stato rivelato.



















































Secondo il sito Axios, che cita sei fonti anonime delle forze dell’ordine, le autorità stanno indagando se Robinson credesse che le idee di Kirk sull’identità di genere esprimessero «odio» nei confronti di persone come il suo fidanzato transgender.

Robinson al momento «non sta collaborando con le autorità» e non ha confessato (aveva «confessato o implicitamente ammesso» l’omicidio ai familiari, secondo Cox), ma il suo fidanzato è stato «incredibilmente collaborativo». Il governatore afferma che il fidanzato era «scioccato». «È quello che è successo? O mio Dio, no… ecco tutti i messaggi», avrebbe detto alle autorità condividendo messaggi in cui Robinson, dopo l’omicidio, gli aveva scritto che c’era un fucile nascosto da recuperare.

Le autorità evitano di citare il nome del fidanzato negli atti giudiziari e Cox ha detto che non è ancora stato determinato se la transizione del genere del partner sia rilevante, perciò molti media evitano di farne il nome, che è stato invece rivelato dal Daily Mail e poi dal New York Post insieme a foto in cui il giovane è vestito da animale peloso (furry, una subcultura online a cui fa riferimento anche una iscrizione nel bossolo del proiettile sparato da Robinson). Le autorità federali e statali stanno valutando se gruppi di sinistra in Utah fossero a conoscenza dei piani del presunto killer. Uno di questi gruppi ha eliminato il suo profilo social dopo l’omicidio, scrive il sito Axios.

Il New York Times ha rivelato che il giorno dopo l’omicidio, Robinson ha scambiato alcuni messaggi con una ventina di membri di una chat sulla piattaforma Discord, tra cui un ex compagno delle superiori. «Dove sei?» gli chiede uno di loro. Robinson risponde subito: «Il mio sosia sta cercando di mettermi nei guai» (erano state diffuse le foto dall’Fbi). «Tyler ha ucciso Charlie!», replica qualcuno. Qualcun altro aggiunge, apparentemente per scherzo, che il gruppo dovrebbe consegnarlo in cambio della taglia da 100mila dollari. «Solo se mi date una percentuale», ribatte Robinson. «Qualunque cosa tu faccia, non andare da McDonald’s», suggerisce un altro (Luigi Mangione fu arrestato perché riconosciuto in un McDonald’s). «Ho sentito che sulle munizioni c’era roba trans», osserva Robinson, «ma non pubblicano le foto o le frasi, e non è l’Fbi ufficialmente a dirlo ma solo qualcuno nella sala conferenze». Secondo Cox, i compagni «non credevano che fosse davvero lui».     

Alla veglia organizzata per Charlie Kirk al Kennedy Center, il più grande evento in memoria dell’attivista conservatore a Washington, hanno parlato domenica sera membri dell’amministrazione Trump come il Ministro della Sanità Robert Kennedy jr, la direttrice dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard e la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. Leavitt ha detto che non si troverebbe oggi nel suo ruolo se non fosse stato per i voti raccolti da Kirk tra i giovani e ha ricordato che quando corse per la Camera a 23 anni (con l’establishment repubblicano contro) fu lui a supportarla. Sono saliti sul palco deputati come lo speaker della Camera Mike Johnson e Ana Paulina Luna, repubblicana della Florida, che ha iniziato a occuparsi di politica facendo attivismo tra i giovani elettori ispanici al fianco di Kirk, ma tra il pubblico c’erano oltre 80 membri del Congresso. 

Una folla di 2000 persone si è messa in fila per entrare all’evento a pregare e cantare in memoria di Kirk. Molti partecipanti erano venuti con i bambini piccoli, altri da soli dalla Virginia e dal Maryland in una capitale deserta come sempre nel fine settimana. «Siamo tutti Charlie Kirk ora» ha detto un deputato dell’Arizona, lo Stato dove viveva l’attivista. Alcuni indossavano magliette bianche con la scritta Freedom, come quella in cui è stato ucciso Kirk. Una donna di mezza età ci ha detto che non conosceva Kirk prima dell’omicidio ma la sua morte “da martire” l’ha spinta a guardare tutti i suoi video e ora vuole diventare parte della sua organizzazione Turning Point. Kennedy ha raccontato che sua nipote diciassettenne Zoe stava partendo per l’Europa per frequentare l’università, e la madre Amarillys (nuora di Kennedy) notò che aveva messo la Bibbia nella borsa. Amarillys le chiese come mai. E Zoe le disse: «Voglio vivere come Charlie Kirk». 

Kennedy ha anche spiegato che Kirk fu l’architetto principale della sua riunificazione con Trump, dopo che abbandonò la sua corsa da indipendente per la Casa Bianca nel 2024 e gli diede l’endorsement. «Fu lui a mettere i fuochi d’artificio sul palco a Scottsdale in Arizona», dove Kennedy e Trump tennero il famoso comizio. «Mi chiese una volta se avessi paura di morire – ha raccontato Kennedy accennando alle minacce ricevute-Io gli dissi che ci sono cose peggiori di morire, come vedere i nostri figli perdere i diritti costituzionali e vivere nella schiavitù’». L’omicidio di Kirk potrebbe avere conseguenze serie per l’istruzione in America: la dinamica della sua morte ha accentuato l’ostilità di una parte degli americani conservatori per i college, considerati «luogo di indottrinamento» dei loro figli. Keri Lake, ex candidata repubblicana a governatrice dell’Arizona poi messa alla guida di Voice of America per smantellarla, ieri sera ha lanciato dal palco del Kennedy Center «un appello alle madri a non mandare i figli in questi campi di indottrinamento». E in fila abbiamo incontrato donne che raccontano di averli istruiti a casa fino all’università per evitare l’influenza liberal. «Mio figlio insegna all’American University» ha detto una donna tra l’orrore delle interlocutrici. «Non parla con nessuno delle sue idee, insegna il programma e basta. Cerca di sopravvivere». Kirk non aveva frequentato il college, come ha ricordato la deputata Luna. «Non aveva bisogno dell’università, l’università aveva bisogno di lui».

14 settembre 2025 ( modifica il 15 settembre 2025 | 07:35)