L’Italia sta vivendo una grave crisi nel settore infermieristico, con una carenza di professionisti che mette a rischio il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nel 2025, per la prima volta, i posti disponibili nei corsi di laurea in infermieristica superano il numero di domande degli studenti interessati: ci sono 20.699 posti, ma solo circa 19.000 candidature. Questo problema è particolarmente marcato al Nord, mentre al Sud la situazione è leggermente migliore, ma comunque preoccupante.
Il dato è allarmante perché ogni anno ci sono circa 25.000 infermieri che lasciano la professione, tra pensionamenti e dimissioni, mentre i nuovi laureati sono poco più di 11.000. Questa perdita netta di personale crea una crisi profonda che si riflette in reparti ospedalieri con turni pesanti e difficoltà a garantire cure adeguate su tutto il territorio nazionale.
Le cause principali di questa crisi sono molteplici: stipendi troppo bassi, scarse opportunità di crescita professionale, carichi di lavoro eccessivi e difficoltà a bilanciare lavoro e vita privata. In più, negli ultimi 35 anni, il potere d’acquisto degli infermieri è diminuito drasticamente, rendendo la professione meno attrattiva.
Per allinearsi ai livelli medi europei, l’Italia avrebbe bisogno di almeno 175.000 infermieri in più. Questo mette il sistema sanitario in forte difficoltà, rendendo urgente un intervento deciso da parte del Governo per migliorare le condizioni degli infermieri e invertire la tendenza negativa.
La nuova figura dell’assistente infermiere: tra opportunità e critiche.
Per affrontare la carenza di infermieri, è stata introdotta la figura dell’assistente infermiere, un profilo con formazione meno lunga rispetto a quella universitaria. Questa figura dovrebbe supportare il lavoro degli infermieri e alleviare la pressione sul personale sanitario.
Tuttavia, questa scelta ha suscitato forti critiche da parte dei sindacati e degli stessi infermieri, che temono un abbassamento della qualità dell’assistenza. Il sindacato Nursing Up ha definito questa soluzione un “inganno pericoloso”, sottolineando che delegare compiti complessi a personale con minore preparazione può compromettere la sicurezza e il benessere dei pazienti.
La questione rimane aperta e richiede un approfondimento attento, perché la qualità dell’assistenza infermieristica è fondamentale per garantire un buon servizio sanitario.
Convegno OPI Foggia 2025: riflessioni sul futuro della professione.
Dal 15 al 17 settembre si tiene a Vieste un importante convegno organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Foggia. L’incontro rappresenta un’occasione per discutere temi chiave come:
- Le nuove competenze richieste agli infermieri nel contesto della sanità moderna;
- La leadership infermieristica e il ruolo autonomo nella cura;
- Le opportunità della libera professione infermieristica;
- Le innovazioni tecnologiche, come la telemedicina e il nursing in medicina d’urgenza.
Il convegno vuole essere un momento di confronto e progettazione per migliorare la formazione e il riconoscimento degli infermieri, rendendo la professione più sostenibile e valorizzata nel sistema sanitario.
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