“Sarà una battaglia”. Così il tecnico grigiorosso Davide Nicola ha descritto il match che oggi attende la sua Cremonese, contro il Verona allo stadio Bentegodi. Non deve tradire il ko per 4-0 rimediato nell’ultimo turno dall’Hellas in casa della Lazio. I gialloblu ormai da diversi anni si sono saputi consolidare nella massima serie e, alla prima uscita di fronte al proprio pubblico, si presenteranno in campo con il coltello tra i denti, ben consapevoli del peso che hanno i punti in palio in certe partite.

Verona-Cremonese è a tutti gli effetti uno scontro diretto tra squadre che puntano alla salvezza. I grigiorossi sono partiti nel miglior modo possibile, oltre ogni più rosea aspettativa, ma sono consapevoli che da giocare ci sono ancora trentasei battaglie, che il percorso da compiere per raggiungere l’obiettivo stagionale è ancora lunghissimo. Ed è fuori discussione che negli scontri diretti, proprio come quello contro il Verona, i punti valgono doppio ed è vietato sbagliare.

La sosta ha dato una mano a mister Nicola per inserire in squadra i rinforzi arrivati nelle ultime ore del calciomercato: Moumbagna, Faye, Sarmiento e, soprattutto, Vardy. Tutti sono stati convocati per la trasferta di Verona, anche se qualcuno non ha ancora raggiunto il top della condizione. Gli unici assenti per il match del Bentegodi saranno Barbieri e Payero, che non si sono ancora del tutto ripresi dai rispettivi infortuni.

Nel 3-5-2 iniziale, Nicola dovrebbe dare ancora spazio ad Audero tra i pali, con il trio difensivo composto da TerraccianoBaschirotto e capitan Bianchetti. Sulle fasce, dovrebbero partire di nuovo Pezzella a sinistra e Zerbin a destra.

In mezzo al campo, Grassi e Bondo si contendono il posto in cabina di regia, con Collocolo mezzala destra e Vandeputte mezzala sinistra. In attacco dovrebbero partire di nuovo titolari Vazquez e Sanabria. Partirà dalla panchina Vardy, ma i tifosi grigiorossi già sognano il suo esordio con la maglia della Cremo, che potrebbe arrivare a partita in corso, per iniziare a mettere minuti nelle gambe.

Mauro Maffezzoni

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