Genova, 25/07/2025.
In un tempo lontano, via della Maddalena ospitava un luogo che oggi definiremmo un club della movida genovese, ma che negli anni Novanta e nella prima decade dei Duemila era molto di più. Parliamo del Madeleine Caffè Teatro, in cui nelle notti della Superba trovava riparo una popolazione formata da personaggi che si muovevano con destrezza tra il buio dei caruggi della nostra città. Musicisti, amanti dei suoni dark, ma non solo, perché lì si trovavano artisti di vario genere e persone che amavano tirar tardi, con un o più bicchieri in mano.
Un tempo lontano, dicevamo, un tempo che poi è finito e che rivive attraverso le immagini impresse in qualche foto sgranata, fatta con le macchine fotografiche che sicuramente non avevano la definizione degli I Phone, che compare sui social, in ricordo di notti che si perdono nei meandri di un passato che a volte sembra appartenere ad un’altra vita. La saracinesca del Madeleine Cafè, (che tutti chiamavano semplicemente La Madeleine) è rimasta chiusa per tanto tempo anche se, di tanto in tanto, circolava la notizia secondo cui una riapertura sarebbe stata possibile in tempi brevi.
Il locale non ha mai riaperto le porte ma, al suo posto, è nata un’altra realtà che solo apparentemente può sembrare lontana da quella di un tempo, perchè il filo conduttore dell’arte non si è mai spezzato, nonostante il tempo trascorso. Dal mese di maggio 2025 La Madeleine è rinata sotto forma di galleria d’arte. L’indirizzo è lo stesso, ossia via della Maddalena 105 rosso, nel cuore del centro storico di Genova.
Paola Ghiglione e Silvio Oliva, i fondatori della nuova Madeleine, con l’aiuto di Rachele Bruni, hanno deciso di mantenere il nome del Cafè per rendere omaggio alla memoria del quartiere e alla vocazione culturale del luogo, aggiungendo la dicitura Galleria Spazio Arte.
«Il locale è lo stesso e la sala che un tempo ospitava i concerti, che addirittura è un ambiente risalente al 1400, adesso ospita le opere in mostra. Inoltre, abbiamo conservato all’interno della galleria l’insegna del locale che è per noi un punto di riferimento», ci racconta Silvio, mentre visitiamo i locali della nuova Madeleine.
La mostra inaugurale, dedicata all’arte colombiana contemporanea, ha visto il dialogo di cinque artisti dalle espressioni differenti, in un confronto tra materia, figura e sperimentazione. Durante l’estate 2025, fino al 2 agosto la galleria ospita la mostra 15° di imprecisione, con le opere di William Aparicio, artista contemporaneo colombiano che, attraverso installazioni, pitture, foto e video, propone la sua riflessione sul concetto del tempo.
Dopo anni trascorsi a vivere e lavorare in Sudamerica, Oliva porta le vibrazioni artistiche di quei luoghi a Genova: «L’arte sudamericana normalmente si riconosce per i colori, per i richiami ai paesaggi, alle forme e alle culture latine e indigene. Ci sono però anche riferimenti alla cultura europea, che si sono introdotti nel tessuto artistico e sociale quando le nostre genti sono andate in quei paesi».
La Madeleine si propone come luogo di incontro, riflessione e dialogo tra culture, capace di coniugare radici e visioni: «La galleria nasce con un duplice obiettivo, quello di promuovere l’arte sudamericana che qui a Genova è ancora poco rappresentata e quello di puntare su artisti locali, emergenti e ancora sconosciuti».
La forte presenza di comunità di origine sudamericana a Genova ha sicuramente agevolato la scelta di aprire una galleria dedicata proprio all’arte proveniente da quei luoghi: «Sicuramente a Genova esiste un ambiente molto ricettivo inoltre, avendo vissuto proprio in America Latina, abbiamo delle conoscenze dirette, dei contatti, dei collegamenti che intendiamo utilizzare. Questo non solo per portare opere, ma perchè l’arte ha anche bisogno di concretezza, di conoscere, di sapere, da dove vengono dipinti, foto e installazioni, oltre che di conoscere gli artisti e le realtà in cui operano».
Dopo una pausa estiva che vedrà la galleria chiusa nel mese di agosto, da giovedì 11 settembre alle ore 18 si riparte con l’inaugurazione della prima mostra personale in Italia dell’artista colombiano Kindi Llajtu, dal titolo Pescador de colores. Dopo la recente partecipazione a una mostra collettiva in Svizzera insieme ad altri artisti colombiani, Llajtu approda in Italia con un progetto espositivo che conferma l’impegno della Galleria La Madeleine nel valorizzare l’arte contemporanea latinoamericana, in particolare quella colombiana, creando un ponte culturale tra Europa e Sudamerica.
Kindi Llajtu, nato nel 1974 in Colombia, appartiene alla cultura indigena Inga. Laureato in Belle Arti presso l’Università Nazionale della Colombia, ha esposto le sue opere in numerosi contesti internazionali, tra cui Francia, Messico, Svizzera, Brasile e naturalmente in Colombia.
Il suo linguaggio pittorico è caratterizzato da una densa stratificazione di colori e gesti, che costruiscono un fondo caotico e vibrante. Su questo magma visivo, l’artista interviene con linee bianche nette e continue che delineano volti, fiori, animali, simboli e figure umane. Un tratto semplice, quasi infantile, che tuttavia si carica di significati profondi, diventando strumento di sintesi e riflessione, un tentativo di portare ordine nel disordine. L’artista utilizza tecniche miste di olio o e acrilico per dare vita a una pittura intensa e fortemente espressiva. La mostra sarà visitabile fino al 30 di
settembre presso la Galleria La Madeleine.
Non è finita, perchè delle notti musicali che un tempo animavano questi locali non rimarrà solo il ricordo: «La musica sarà complementare all’arte. In occasione del finissage degli artisti colombiani, fissato per il 3 ottobre, ospiteremo una serata musicale con sonorità tipiche di quei luoghi. Abbiamo intenzione anche di ospitare artisti jazz, ma anche di altri generi, sempre nel segno delle diverse forme d’arte che si intersecano tra di loro».
Di Paola Popa