di
Adriano Arati
Claudio Citro, 41 anni, è morto dopo essere stato colpito con il taser: avrebbe dato in escandescenze e gli agenti sarebbero intervenuti usando la pistola elettrica
Morto in ospedale poche ore dopo essere stato colpito da un taser nel tentativo di trattenerlo. Claudio Citro, 41 anni, residente a Reggio Emilia e originario di Salerno, è spirato nella mattinata di lunedì 15 settembre all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove era stato ricoverato verso le 6 al termine di una colluttazione con alcuni agenti della Polizia di Stato. L’uomo aveva diversi precedenti ed era stato coinvolto negli anni
scorsi in un’operazione su fatti di usura ed estorsione.
Reggio Emilia, colpito dal taser muore in ospedale
La pattuglia è intervenuta alle 5.30 a Massenzatico, una frazione di Reggio Emilia a alcuni chilometri dal capoluogo, dove il 41enne camminava agitatissimo, in stato di escandescenza, vicino al forno di via Beethoven, la lunga strada che taglia in due l’abitato del paesino. I poliziotti, dopo averlo intercettato, hanno cercato di calmarlo, l’uomo avrebbe reagito con violenza e uno degli agenti avrebbe quindi tirato fuori il taser, la pistola a impulsi elettrici, in dotazione, per cercare di frenarlo.
L’intervento della polizia: il malore dopo l’uso della pistola elettrica
Una volta colpito dal taser, l’uomo si è sentito male ed è crollato al suolo. Gli agenti hanno richiesto subito il soccorso medico, a Massenzatico è arrivata l’automedica del 118 assieme ad un’ambulanza. I sanitari hanno cercato di rianimare il 41enne, le cui funzioni vitali erano al minimo, e hanno provveduto al ricovero d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale cittadino reggiano. L’uomo è morto nella struttura sanitaria pochissimo tempo dopo il ricovero.
Le indagini della Procura
È impossibile a ora capire cosa sia accaduto, se vi fossero problemi pregressi, se il taser abbia provocato la crisi fatale o altri dettagli. La Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo, come da prassi, e per il momento né la magistratura né i principali dirigenti della questura si sono espressi. Ogni ulteriore informazione, è stato fatto sapere, sarà fornita direttamente dalla magistratura nei tempi e nei modi ritenuti opportuni.
La Procura di Reggio Emilia sta verificando i tempi e le modalità dell’intervento della pattuglia che è venuta a contatto con il 41enne. Una dinamica che sarebbe stata abbastanza complessa, in diverse fasi, e si stanno facendo sopralluoghi. Saranno probabilmente disposti esami per verificare se l’uomo avesse assunto alcol o stupefacenti.
Il sindacato di polizia Siulp: vicini al collega
Sulla vicenda interviene il Siulp che esprime «il proprio sostegno e la propria vicinanza al collega che è stato coinvolto nel recente intervento di polizia che ha tragicamente portato alla morte di un giovane. Siamo fiduciosi che l’azione sia stata condotta in pieno rispetto delle procedure e della formazione ricevuta». Il sindacato ribadisce il proprio sostegno all’utilizzo del taser come strumento operativo: «Se impiegato correttamente, rappresenta un’alternativa valida rispetto all’uso dell’arma da fuoco in determinate circostanze». «Confidiamo nel lavoro della magistratura per fare piena luce sull’accaduto e siamo certi che la verità emergerà», conclude il sindacato reggiano. Anche da parte del Sim Carabinieri c’è vicinanza al poliziotto coinvolto: «Il taser non è uno strumento che uccide le persone, anche nel recente caso di Olbia è stato dimostrato in sede di autopsia. Auspichiamo che non ci sia il classico atto dovuto e si aspetti prima gli esiti medico legali, per poter fare le giuste valutazioni». Usmia Carabinieri esprime «vicinanza agli operatori intervenuti e cordoglio per il decesso dell’uomo coinvolto. In queste ore sono in corso gli accertamenti coordinati dalla Procura e i rilievi della Polizia Scientifica: è dovere di tutti attendere gli esiti ufficiali prima di formulare giudizi», dice il segretario generale Alfonso Montalbano.
Avs e Più Europa: sospendere l’uso del taser
Sul fronte politico a farsi sentire chiedendo di fermare subito l’uso del taser sono invece Avs e Più Europa. «Ancora una vittima del taser, cosa altro deve accadere affinché questo strumento sia sospeso alle forze dell’ordine che lo hanno in dotazione? Avevamo già chiesto a Piantedosi un intervento di tutela, torniamo ad insistere, e non dica il ministro dell’Interno che non esistono problemi, perché significherebbe che le morti non sono un problema», sottolinea Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera. «Un’altra scossa di taser, un’altra «imprescindibile morte durante un’operazione di polizia?. Dopo i tre casi di questa estate, stavolta succede a Reggio Emilia. Pochi giorni fa, il ministro Piantedosi rispondendo a una mia interrogazione al Question Time, aveva ribadito che si tratta di uno strumento appunto imprescindibile. Probabilmente imprescindibile per morire, perché se tre casi fanno un indizio, il quarto è la prova che il taser dovrebbe essere sospeso a tutte le forze dell’ordine che lo hanno in dotazione», dichiara il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Lega: taser strumento utile, sinistra criminalizza
A Più Europa e ad Avs replica la vice segretaria della Lega Silvia Sardone. «La sinistra continua a strumentalizzare delle tragedie per fare propaganda criminalizzando il taser, come nell’ultimo caso di Reggio Emilia. Da Avs a Più Europa chiedono la rimozione di uno strumento importantissimo e ritenuto essenziale da uomini e donne in divisa. Queste persone forse dimenticano che avevano gridato allo scandalo anche nel caso del 57enne morto ad Olbia, non per colpa del taser come affermato inizialmente ma per un infarto presumibilmente legato all’assunzione di sostanze stupefacenti. La conclusione è sempre e solo una: l’opposizione vuole solo alimentare un clima inaccettabile di sfiducia verso le forze dell’ordine», scrive in una nota Sardone.
Vai a tutte le notizie di Bologna
Iscriviti alla newsletter del Corriere di Bologna
15 settembre 2025 ( modifica il 15 settembre 2025 | 19:43)
© RIPRODUZIONE RISERVATA