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Redazione Online

L’adolescente con autismo è sfuggito dal centro professionale «Don Calabria»: era inserito in un percorso di formazione. Ripreso dalle telecamere della villa

Il corpo senza vita giace nelle acque della piscina della villa. Appartiene a Pahasara Nuwanidu Warnakulasuriya Thamel, studente sedicenne di origine srilankese. Era scomparso dalla scuola di fronte qualche ora prima. Lo trovano i carabinieri verso le 14.30, a seguito della telefonata dell’istituto alla centrale operativa per denunciarne la scomparsa, che viene poi formalizzata dai genitori in caserma.
La tragedia si è consumata il 15 settembre nel quartiere di Borgo Milano a Verona, dove il ragazzo, studente all’istituto professionale del Centro Polifunzionale Don Calabria di via San Marco, affetto da una forma grave di autismo e in cura al centro specializzato di Borgo Roma è morto annegato nella piscina della villetta adiacente la scuola, all’incrocio con via Sogare. A nulla sono valsi i tentativi del personale del 118 di rianimarlo.

Ripreso dalle telecamere

Sconcerto nei proprietari della villa, che hanno fatto entrare il personale medico- infermieristico e i militari dell’Arma, intervenuti con una pattuglia della sezione operativa di Verona e i colleghi della stazione di San Massimo per ricostruire la drammatica vicenda. Dai rilievi svolti, supportati anche dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, Pahasara Nuwanidu avrebbe fatto tutto da solo. Lo si vede scavalcare il cancelletto che separa la villa dalla strada, per poi mettersi a giocare con il cane che era libero in giardino, spogliarsi e tuffarsi nella piscina, dove poi è stato trovato senza vita. Gli accertamenti degli investigatori dell’Arma coordinati dalla procura scaligera, immediatamente avvisata della morte del minorenne, si concentreranno anche sui momenti precedenti a quelli immortalati dalle telecamere.



















































La fuga da scuola

Dalle testimonianza raccolte a scuola, Pahasara Nuwanidu era in classe quando improvvisamente è corso fuori dall’aula fuggendo attraverso da una porta antipanico e facendo perdere le proprie tracce. I tre operatori presenti in classe si sono messi subito all’inseguimento facendo partire le ricerche. Nel frattempo, il sedicenne ha raggiunto il cancello della villa di fronte alla scuola, dal quale è possibile intravedere il giardino e la piscina; è possibile che l’avesse notata già precedentemente e sia stato preso dal desiderio di raggiungerla. Purtroppo, la fuga per tuffarsi in acqua, gli è costata la vita.

I vertici dell’istituto: l’allarme e le ricerche

Da lunedì l’intero Centro polifunzionale Don Calabria è sotto choc. Il presidente, fratel Matteo Rinaldi, e il direttore Federico Patuzzo ricostruiscono la tragica mattinata: «Lo studente è riuscito ad allontanarsi dalla classe, nonostante le azioni di sorveglianza in essere attuate da insegnanti e operatori sociosanitari. Abbiamo subito attivato squadre di ricerca in tutto il perimetro del Centro e preso visione delle riprese effettuate dalle telecamere interne delle due uscite principali della struttura. Dopo l’inizio delle ricerche – prosegue il direttore – abbiamo avvisato la famiglia e a seguire i carabinieri e la polizia. Temevamo che il ragazzo si fosse nascosto per cui volevamo chiedere il supporto dell’unità cinofila. Per attivare le procedure di ricerca da parte delle forze dell’ordine, abbiamo accompagnato la famiglia, che è di origine srilankese, a effettuare la denuncia di scomparsa prima ai carabinieri e successivamente in questura». Verso le 14.30, la macabra scoperta. «Siamo a completa disposizione della famiglia del nostro allievo e delle autorità competenti per qualsiasi necessità. Tutto il Centro Polifunzionale Don Calabria si unisce al dolore della famiglia per la tragica scomparsa», concludono il presidente e il direttore dell’istituto.


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15 settembre 2025 ( modifica il 15 settembre 2025 | 21:29)