Da leader silenzioso a dominatore dei numeri. Jannik Sinner, 23 anni, non è soltanto il primo italiano ad aver raggiunto la vetta del ranking ATP: è anche uno dei tennisti più efficaci di sempre nei mesi iniziali da numero 1 del mondo. Secondo The Tennis Gazette, da quando è salito in cima alla classifica, ha vinto il 91,7% delle partite disputate: una percentuale altissima, superata solo da Björn Borg, che nei suoi primi mesi da n.1 raggiunse il 91,9%.

Il sorpasso su Novak Djokovic è arrivato il 10 giugno 2024, grazie alla semifinale centrata al Roland Garros e alla contemporanea eliminazione del serbo. Da allora, Sinner non ha fatto un passo indietro. Anzi, ha consolidato la sua posizione con prestazioni maiuscole in ogni Slam: a gennaio ha vinto gli Australian Open, rimontando due set a Medvedev in finale; a giugno ha raggiunto la semifinale al Roland Garros, fermato da Alcaraz in cinque set e a luglio ha conquistato Wimbledon, battendo proprio lo spagnolo in finale, in quattro set.
Un rendimento che lo ha portato a centrare quattro finali Slam consecutive, con due titoli vinti e una costanza che non si vedeva dai tempi dei Big 3.

Il dato del 91,7% di vittorie si riferisce esclusivamente al periodo in cui Sinner è stato ufficialmente numero 1 ATP: da giugno a oggi, ha perso appena una manciata di partite, dimostrando una continuità che impressiona anche gli addetti ai lavori. In questa speciale classifica di efficacia da leader, Federer si era fermato all’88%, Nadal all’87%, mentre Djokovic ha superato il 90% solo in alcuni periodi ma senza la stessa regolarità nei primi mesi da leader.

Oltre ai numeri, c’è la trasformazione del giocatore. Il ragazzo timido di Sesto Pusteria si è costruito uno stile personale e un team coeso: Simone Vagnozzi e Darren Cahill in panchina, ora affiancati di nuovo dal preparatore atletico Umberto Ferrara, reintegrato dopo la squalifica scontata. Il suo tennis è diventato più maturo, con un servizio potenziato e una gestione più lucida dei momenti chiave. Ma è nella testa che Sinner ha fatto il salto: nessun cedimento, nessuna sbavatura, anche sotto pressione.

Nei prossimi giorni tornerà ad allenarsi in vista del Masters 1000 di Cincinnati (7–18 agosto), dove è atteso il rientro in campo dopo la rinuncia a Toronto. E poi sarà la volta dello US Open, ultimo Slam dell’anno e banco di prova per chiudere il 2024 con un bilancio da leggenda.

Intanto, i numeri parlano per lui. E il paragone con Björn Borg, uno dei mostri sacri del tennis mondiale, non è più una suggestione, ma una realtà statistica. Sinner ha già cambiato la storia del tennis italiano. Ora sta iniziando a riscrivere anche quella del tennis mondiale.