di
Simona Marchetti
Lo storico fondatore dei Pink Floyd ha mandato un messaggio alla missione umanitaria, puntando il dito contro i governi che non hanno fatto nulla per impedire il genocidio di Gaza
Noto da sempre per il suo attivismo politico a sostegno del popolo palestinese, Roger Waters ha voluto mandare un messaggio alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla. «Il grande vantaggio che voi della Global Sumud Flotilla avete rispetto all’IDF e all’intero stato di Israele, ed è un vantaggio enorme soprattutto perché in questo momento vi trovate in alto mare, è che avete una bussola morale – ha detto il leggendario fondatore dei Pink Floyd in video collegamento con l’agenzia Ansa – . La state seguendo e vi sta guidando nella giusta direzione, per fare qualcosa di buono. Siete un esempio per tutti noi. Io sto seguendo la stessa bussola e avete miliardi di persone in tutto il mondo che pensano che quello che state facendo sia davvero grandioso. Stiamo tutti seguendo quella bussola morale insieme a voi».
Waters ha poi puntato il dito contro i governi. «Dobbiamo invertire la rotta della nave dello Stato, perché sta navigando verso gli scogli. Non è solo lo Stato di re Trump o quello di Keir Starmer, è il nostro Stato che stanno spingendo verso gli scogli. Non credono nell’amore e nella verità. Noi sì. Rimango sbalordito ogni giorno dal fatto che non abbiamo fermato questo genocidio dall’esterno, che i nostri governi non l’abbiano fatto. È interessante che all’interno di questo scenario che si è sviluppato negli ultimi 77 anni ci sia voluto così tanto tempo prima che la gente pensasse anche solo a porvi fine. Ovviamente le ragioni sono molto complesse e ne ho parlato ampiamente».
Tornando alla missione della Flotilla, l’artista non ha nascosto il timore per quanto potrebbe accadere. «È molto improbabile che una qualsiasi delle imbarcazioni riesca a consegnare latte per neonati, cibo e medicine a Gaza, perché gli israeliani probabilmente le intercetteranno tutte in acque internazionali – ha ammesso infatti nell’intervista – . Potrebbero o non potrebbero uccidere qualcuno, probabilmente arresteranno tutti. Per quanto tragico sia dover vivere questi tempi e convivere con così tanto dolore e agonia, potrebbe essere l’opportunità che la gente comune di tutto il mondo aspettava per prendere posizione contro queste manifestazioni di avidità fasciste, naziste, imperialiste, disumane, degradanti e disgustose, a cui assistiamo e che stiamo osservando. Quella che potrebbe essere una novità, e questa Flotilla ne è la dimostrazione, è che la voce della ragione sta iniziando a farsi un po’ più forte. Sempre più persone stanno iniziando a dire “ci preoccupiamo dei nostri fratelli e sorelle”. E in questo caso specifico, ovviamente, della difficile situazione dei nostri fratelli e sorelle in Palestina».
15 settembre 2025
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