Bologna, 15 settembre 2025 – Potenziamento delle infrastrutture digitali e accesso più rapido ai dati. Sono le principali novità del fascicolo sanitario elettronico 2.0 emerse nel corso dell’informativa dell’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi nel corso della commissione Politiche per la salute e politiche sociali presieduta da Gian Carlo Muzzarelli.
Più informazioni: entrano anche i privati
Grazie al nuovo fascicolo, che sarà attivo entro il 2026, il quale aumenterà la qualità e il numero delle informazioni cliniche utilizzate anche per la ricerca medica a partire dalla capacità di diagnosi e cura dei singoli assistiti, migliorando quindi la programmazione in sanità, anche le strutture private dovranno alimentare il fascicolo, specie riguardo alla prevenzione (a partire dalle profilassi).
Per le attività di formazione e comunicazione rivolte agli operatori sanitari è previsto un investimento nazionale di 21 milioni di euro, mentre altri 18 milioni serviranno per l’adeguamento tecnologico degli strumenti collegati al fascicolo sanitario elettronico.
La schermata del fascicolo sanitario elettronico
I numeri
In Emilia-Romagna sono oltre 4,3 milioni i cittadini che utilizzano il fascicolo sanitario elettronico. Nel 2024 gli accessi da parte dei cittadini hanno sfiorato i 68 milioni, con oltre 72 milioni di documenti consultati. Gli accessi medi mensili sono arrivati a 6 milioni e 700mila, 7 milioni e 200mila invece i documenti consultati mediamente ogni mese.
In Emilia-Romagna il 92% dei cittadini ha espresso il consenso all’accesso medico dei dati del fascicolo, prima regione in Italia.
“Quello della transazione digitale del sistema sanitario – rimarca il presidente Muzzarelli – è uno degli obiettivi della Regione Emilia-Romagna, un processo che ci aiuterà a riorganizzare l’insieme dei servizi rendendoli più fruibili. L’esperienza del cittadino che accede al fascicolo sanitario elettronico sarà migliore e più proficua”.
Muzzarelli prosegue: “Bisogna creare reti digitali ancora più moderne e integrate; con il nuovo archivio digitale contenete le informazioni cliniche dei cittadini facciamo un salto di qualità”. Conclude sul tema della privacy: “Vogliamo utilizzare al meglio le risorse digitali di cui disponiamo, garantendo comunque la privacy dei cittadini, che restano i titolari di queste informazioni”.
Il dibattito
Nel corso della presentazione in cui sono intervenuti consiglieri di maggioranza e di opposizione, è emersa una comune richiesta di particolare attenzione al tema della privacy. Nicola Marcello (Fratelli d’Italia) si è soffermato sulle linee guida ministeriali collegate al fascicolo sanitario elettronico: “Si tratta di un documento importante ed è utile – spiega –uniformare l’intera questione anche a livello nazionale. La nostra Regione è avanti, ma deve lavorare sempre meglio ed è necessario che anche il privato, non solo quello convenzionato, contribuisca ad alimentare i fascicoli elettronici dei cittadini”.
Per Elena Ugolini (Rete civica) occorre essere molto attenti al tema della spesa: “In Regione viene impegnato circa l’8% delle risorse (dati aggiornati a maggio). Siamo in fondo alla classifica nazionale, per cui occorre spendere bene e in tempi equi i fondi a disposizione”. Anche Ugolini si è soffermata sul tema del privato che accederà a queste infrastrutture: “Mancano fondi, rispetto ad altre regioni, per l’adeguamento dei software”.
Fabrizio Castellari (Partito democratico), invece, ha chiesto particolare attenzione alle modalità di accesso al fascicolo: “Bene le semplificazioni, ma – ha sottolineato – sarebbe utile anche integrare lo strumento esistente con i dati delle altre Regioni, con l’obiettivo di facilitare i rapporti tra il cittadino e la sanità pubblica”.
Giovanni Gordini (Civici) ha preso posizione sul tema della privacy: “Sicuramente è utile affiancare il cittadino, a partire da quello anziano, nell’accedere a questi dati in modo digitale, ma occorre poi avere grande attenzione alla protezione dei dati”.
Per Maria Costi (Partito democratico) il nuovo fascicolo è “un momento quasi rivoluzionario per la nostra sanità ed è importante il tema della formazione rivolta agli operatori, attività che non deve essere motivo di stress”.