di
Enrica Roddolo
Il principe Harry, dopo la missione in Ucraina dove secondo il Guardian un incontro con Zelensky c’è stato, parla dei piani futuri
«Sono molto felice con me stesso, e felice della vita che ho». Il principe Harry, che oggi compie 41 anni, di ritorno dalla missione segreta in Ucraina a Kiev venerdì, dopo i quattro giorni passati a Londra durante i quali ha incontrato re Carlo, si è lasciato andare a nuove confessioni. «Sento di avere la coscienza pulita. E quest’anno voglio tornare a casa molto più spesso». Aggiungendo: «Ho sempre amato il regno Unito e lo amerò sempre».
Parole che aprono uno squarcio su quanto si sono detti nell’incontro a tu per tu di 54 minuti Harry e il re suo padre a Londra la settimana scorsa. E anche su come viva il duca di Sussex: «mi sfogo con la boxe», ha detto. «Non mi piace andare in bicicletta». E soprattutto «sono molto felice per la vita che ho». Una risposta alle voci sullo stato del suo legame con Meghan.
Con Harry è arrivato in Ucraina anche il team della Fondazione Invictus, il progetto di giochi sportivi lanciato nel 2014 dal principe che dal 2017 coinvolge anche atleti ucraini. L’idea del principe è riuscire a realizzare in Ucraina non solo a Kiev progetti di riabilitazione che aiutino i reduci di guerra a superare il trauma. «Non possiamo fermare la guerra ma possiamo far sì che non diventiamo insensibili agli effetti della guerra» ha detto il principe. Della missione a Kiev è rimasto segreto se il principe abbia incontrato anche il presidente Zelensky.
Una visita che ha portato il principe a trattenere a fatica le lacrime dopo aver visitato il memoriale alla vittime del conflitto.
Come scrive il Guardian che ha parlato con Harry nel viaggio in Ucraina, a un certo punto della giornata a Kiev «l’auto di Harry è sparita per ricomparire un’ora dopo. Il sospetto è che abbia incontrato Volodymyr Zelensky anche se né lui né il presidente lo dicono». Di certo Zelensky è un grande fan degli Invictus Games e aveva fatto sapere di desiderare un incontro con il principe. Mentre il governo britannico per questioni di diplomazia, avrebbe preferito che un tale incontro restasse fuori dai radar. Specie mentre debuttava il nuovo ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper.
Il principe Harry era arrivato venerdì in segreto a Kiev dopo che a Londra aveva visitato il centro dell’Imperial college dove sono curati tanti bambini feriti, amputati e menomati per la vita nei due conflitti in Ucraina e Gaza, dove anche il re era andato mesi fa a dare il suo sostegno morale e incoraggiamento. Harry ha fatto al centro anche una donazione di mezzo milione di dollari.
La conferma era arrivata dalle immagini di Ukrainian Railways che mostravano Harry con la divisa degli Invictus Games che ha fondato per i reduci di guerra, arrivare in stazione in Ucraina. Il principe ha visitato il Museo di storia nazionale dell’Ucraina prima di incontrare 200 veterani, e il premier ucraino Yulia Svyrydenko. In fondo con l’Ucraina in guerra, il principe ha un legame: Halo trust la charity che si occupa di sminare gli ordigni antiuomo. Halo Trust è la più grande ong di bonifica dei teatri di guerra — dai Balcani all’Africa —, da ordigni e armi inesplose. Una missione legata per sempre al sorriso e al coraggio della principessa Diana che nel 1997 camminò su un campo minato in Angola per accendere i riflettori sul dramma delle mine antiuomo. E adesso che Diana non c’è più la sua eredità l’ha raccolta il figlio Harry.
«All’inizio del conflitto in Ucraina, Harry ha incontrato due esponenti del nostro staff ucraino – ci ha detto il generale James Cowan, ceo di Halo-. E il principe Harry ci ha dato un grande aiuto, ripercorrendo lo stesso terreno minato di Huambo in Angola, che la madre Diana percorse nel 1997, mostrando così il risultato del lavoro di bonifica fatto (100 mila le mine disinnescate dal 1994, 1.200 i campi minati, ndr.)». Anche a luglio scorso Harry è tornato sui campi minati dove è operativa Halo. Il principe è anche l’unico Windsor di prima linea a esser stato su un campo di battaglia per ben due volte in Afghanistan. E sapendo quanto attento è sempre stato re Carlo alla questione del conflitto in Ucraina di certo il viaggio di oggi in Ucraina contribuirà al riavvicinamento.
L’arrivo del principe a Kiev è anche legato a un incontro fortuito a New York con Olga Rudnieva, fondatrice e ceo del Superhumans Trauma Centre di Leopoli, che cura gli amputati in guerra. Harry ha visitato il centro mesi fa per incontrare poi la fondatrice a New York. «It was a chance meeting and I asked her what I could do to help», ha detto il principe. «E dopo quell’incontro casuale lei mi ha detto che il più forte impatto che avrei potuto generare sarebbe stato venire a Kiev – ha spiegato Harry – Ho dovuto chiedere a mia moglie e al governo britannico, quindi è arrivato l’invito ufficiale dal governo ucraino». A Leopoli non sono così evidenti gli effetti della getta ha continuato il principe mentre a Kiev si vede la guerra in tutta la sua drammaticità.
15 settembre 2025 ( modifica il 15 settembre 2025 | 12:08)
© RIPRODUZIONE RISERVATA