di
Sara Bettoni

Pregliasco: «Grazie alle vaccinazioni e alle pregresse infezioni abbiamo acquisito una buona risposta immunitaria, ma i fragili e gli anziani non devono sottovalutare il contagio»

A distanza di oltre cinque anni dai primi casi accertati, le tabelle nazionali e lombarde sui casi di Covid continuano a essere aggiornate periodicamente. Un segnale del fatto che il virus non è scomparso, ma è ancora tra noi. Nella settimana dal 4 al 10 settembre in tutta Italia si sono registrati 2.824 nuovi contagi, in aumento rispetto ai 2.052 dei sette giorni precedenti. Undici invece le morti (erano state 8 nella settimana dal 28 agosto al 3 settembre). Quasi 29 mila i tamponi eseguiti a livello nazionale. I dati lombardi: 918 nuovi contagi, 5 decessi, 8.318 test.

Numeri molto ridotti, se confrontati con quelli degli anni scorsi, segno però di una costante circolazione del virus. «Siamo di fronte a un andamento endemico della malattia – spiega Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene generale e applicata all’università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio -. Grazie alle vaccinazioni e alle pregresse infezioni abbiamo acquisito una buona risposta immunitaria, inoltre le varianti recenti del virus sono più “benevole”. Consideriamo l’andamento del Covid come le onde create da un sasso lanciato nello stagno, con un lento degradare». Le onde si “propagano” ogni sei mesi circa. Chi si è ammalato o vaccinato più di sei mesi fa, quindi, rischia di riprendere l’infezione. 



















































Nella maggior parte dei casi la malattia non si sviluppa in forme gravi: mal di testa, mal di gola, raucedine. «Ma ho visto anche pazienti con la febbre alta – continua Pregliasco -. E i fragili e gli anziani non devono sottovalutare il contagio. Per questo ha senso sottoporli al test in caso di sintomi e proporre loro il farmaco antivirale, che può essere prescritto dal medico di famiglia». Chi invece non ha fragilità può ricorrere agli antinfiammatori. «I casi sono destinati ad aumentare – dice ancora l’esperto -, siamo in fase di crescita. E ricordiamo che c’è ancora il vaccino, meno “di moda” rispetto all’antinfluenzale ma utile a proteggere chi ha minori difese».

La campagna contro l’influenza in Lombardia partirà il prossimo 1° ottobre. Si inizierà con le categorie considerate più fragili: over 60, malati cronici, bambini avranno diritto per primi all’iniezione gratuita. Le vaccinazioni partiranno negli studi dei medici di famiglia, dei pediatri e negli ospedali, dove verranno protetti anche gli operatori sanitari oltre che i malati ricoverati e le donne in gravidanza. 

Dal 13 ottobre anche le farmacie aderenti inizieranno a vaccinare (solo i maggiorenni). Sempre da quella data la campagna gratuita verrà estesa a tutta la popolazione. Oltre al vaccino contro il Covid e l’influenza, chi ne ha diritto potrà richiedere anche quello contro lo pneumococco e l’herpes zoster.


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16 settembre 2025