Il francese, grande punto di riferimento per Max anche alla Juve, è prezioso in tanti aspetti ed è già un pilastro. Il tecnico lo impiegherà così
Giornalista
15 settembre 2025 (modifica alle 23:02) – MILANO
Il cavallo si muove a L, come negli scacchi. Adrien Rabiot nel nuovo Milan di Allegri difende largo a sinistra, esterno di centrocampo nel 4-4-2, ma quando la squadra recupera il pallone ha facoltà di accentrarsi e tagliare verso la porta. Non è un giocatore così semplice da leggere ma una cosa è già chiara: Rabiot giocherà sempre, settimana dopo settimana. Allegri è innamorato da tempo e lui per il Milan è già importante.
rabiot col bologna—
Milan-Bologna ha colpito per la condizione. Rabiot sta già bene e non per caso è andato in campo subito, senza passare dal via e dalla panchina. Allegri, che impiegò mesi per dare una maglia da titolare a Dybala, con Adrien non ci ha pensato un attimo: dentro subito. Sarà anche Cavallo Pazzo ma lui, al prato, non ci va. E come è andata, questa prima partita con il Milan? Bene. I compiti sono già piuttosto chiari. Allegri ha chiesto a Rabiot di attaccare la difesa del Bologna partendo da sinistra. La struttura era originale: Gimenez, un attaccante di 1.80 o poco più, come riferimento; due torri come Loftus-Cheek e Rabiot dietro di lui. Adrien non è rapido nel breve ma sa essere imprevedibile a modo suo: a volte aiuta il palleggio e dà una soluzione sul breve a chi ha la palla, altre legge la situazione prima e si butta in area. Il difensore che lo vede arrivare fa due conti su peso e altezza e capisce che con il numero 12, se arriva il cross giusto, non si negozia.
come difende rabiot—
Rabiot, anche se lo vediamo da anni, colpisce per quello che fa con la palla. Lo chiamavano Duca per l’eleganza con il pallone e la variante Monsieur, introdotta da Folletti, sembra far riferimento allo stesso concetto. E poi lo sanno tutti, è pericoloso nell’altra area anche sui corner: non per caso Allegri, alla prima con il Milan, lo ha mandato più volte a saltare sul primo palo, cercando una girata, una deviazione o una spizzata. Rabiot però è prezioso anche senza palla. Il Milan con il Bologna ha difeso spesso con un 4-4-2 in cui Adrien era il centrocampista di sinistra, posizione occupata anche nella sua versione juventina. Non gli si chiede di proteggere l’area ma di gestire la fascia. Non è uno specialista ma lì ci sa stare: con la nazionale francese gli è capitato anche di giocare terzino sinistro. Estupinan, il terzino vero, intanto lo ringrazia: contro il Bologna ha giocato la sua partita migliore al Milan e, se pensate che la presenza di Rabiot non abbia nulla a che vedere con questo, state sopravvalutando il potere del Caso.
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