Illegittima soppressione del Centro di Riferimento Nazionale per il Morbo di Hansen (Lebbra) dell’IRCCS BoninoPulejo di Messina nella nuova rete ospedaliera siciliana. E’ quanto denuncia il Coas (Coordinamento azione sindacale Medici dirigenti) che chiede un intervento urgente ai vertici della Regione e al sindaco di Messina.

Il sindacato, a seguito dell’analisi della bozza di rimodulazione della Rete Ospedaliera Siciliana, ha riscontrato la proposta di soppressione del Centro di Riferimento Nazionale (CRN) per il Morbo di Hansen, attualmente operativo presso l’Irccs Bonino-Pulejo di Messina.

“Tale decisione – scrive in una nota indirizzata anche al ministero – qualora confermata, si configurerebbe non solo come un atto privo di fondamento giuridico e scientifico, ma anche come un grave vulnus per il sistema sanitario pubblico e un inaccettabile abbandono terapeutico per una categoria di pazienti estremamente fragili. Per questi motivi, si sottopone all’attenzione delle Istituzioni in indirizzo una disamina puntuale delle criticità rilevate, affinché possano intervenire con la massima urgenza”.

Secondo il Coas la soppressione del Centro è palesemente illegittima in quanto viola normative di rango gerarchico superiore a cominciare dalla violazione del principio di gerarchia delle fonti: “Un decreto assessoriale, quale quello di approvazione della Rete Ospedaliera, non può in alcun modo abrogare o modificare una Legge Regionale. La L.R. 24/2015 ha sancito il trasferimento all’IRCCS Bonino-Pulejo del Centro di Riferimento Nazionale con i 4 posti letto dedicati ai pazienti affetti da Morbo di Hansen, posti letto legati alla città di Messina da uno storico vincolo di donazione risalente a fine ‘800. Tale vincolo non può essere annullato da un atto amministrativo”.

Ma c’è di più: “Il Centro di Messina è stato formalmente individuato come uno dei quattro Centri di Riferimento Nazionali per la cura della lebbra dal DPR 18 giugno 1999 e dal successivo DPCM 31 maggio 2001. La sua soppressione unilaterale da parte della Regione Siciliana rappresenta un’ingerenza nelle competenze nazionali sulla gestione delle malattie infettive e un indebolimento della rete di controllo nazionale”.

Il sindacato ricorda anche che il Centro – uno dei quattro in Italia per guarire la lebbra – è formalmente riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), rappresentando un presidio di eccellenza e un punto di riferimento che va oltre i confini regionali. E avverte: “La cancellazione del Centro messinese comporterebbe conseguenze devastanti, sia per i singoli pazienti che per la collettività con un danno diretto ai pazienti perché verrebbe a mancare un presidio insostituibile per pazienti fragili e spesso socioeconomicamente svantaggiati, costringendoli a difficili e costose migrazioni sanitarie verso gli unici altri Centri rimasti in Italia e un rischio per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in quanto la soppressione indebolirebbe drasticamente l’attività di prevenzione, sorveglianza e controllo della malattia sul territorio nazionale. Fonti AIFO confermano un aumento dei casi annui registrati in Italia (per lo più d’importazione), con una probabile e pericolosa sottostima del fenomeno a causa dei flussi migratori non interamente tracciati”.

Il Coas chiede dunque un intervento immediato e risolutivo per il reinserimento del Centro di Riferimento Nazionale per il Morbo di Hansen dell’IRCCS Bonino-Pulejo nella nuova Rete Ospedaliera Siciliana nel rispetto del vincolo testamentario, garanzia del mantenimento dei quattro posti letto dedicati e piena formalizzazione istituzionale del Presidio Sanitario, con l’attribuzione di un proprio codice struttura e di centro di costo autonomi e adeguati alla sua rilevanza clinica nazionale nonché l’assegnazione di una dotazione organica (Dirigenza Sanitaria e Comparto) dedicata, stabile e specificamente dimensionata a garantire la piena funzionalità delle attività di degenza e ambulatoriali, includendo il riconoscimento degli istituti contrattuali previsti per il trattamento di patologie infettive.