Due nuove vaccinazioni obbligatorie per gli alunni in Croazia
Foto Goran Žiković

Dal prossimo anno scolastico, in Croazia, gli alunni dovranno sottoporsi a due richiami aggiuntivi contro difterite, tetano e pertosse. Lo stabilisce il nuovo calendario vaccinale approvato per il triennio 2025-2027 dal Ministero della Salute, su indicazione dell’Istituto croato per la sanità pubblica (HZJZ). La misura è stata introdotta soprattutto in seguito alla recente epidemia di pertosse che ha colpito il Paese.

Gli esperti spiegano che l’immunità ottenuta con le prime dosi di vaccino tende a ridursi con il passare del tempo, rendendo necessari nuovi richiami durante l’età scolare. Oltre alla pertosse, le vaccinazioni aggiuntive servono anche a rafforzare la protezione dei bambini contro la difterite, malattia tornata a diffondersi in alcune aree dell’Unione europea, e contro il tetano, particolarmente rischioso in caso di ferite.

Attualmente, il programma obbligatorio in Croazia prevede la protezione contro undici malattie: tubercolosi, difterite, tetano, pertosse, poliomielite, infezioni da Haemophilus influenzae tipo b, epatite B, morbillo, parotite, rosolia e malattie pneumococciche. Per alcune di queste patologie il vaccino viene somministrato più volte, al fine di stimolare una risposta immunitaria adeguata.

Gli operatori sanitari ricordano che i vaccini inclusi nel programma obbligatorio sono gratuiti per tutti i bambini e che, prima di ogni somministrazione, i medici valutano l’eventuale presenza di controindicazioni temporanee o permanenti. In caso di febbre o malattia acuta, la vaccinazione viene rimandata; se invece esistono condizioni gravi e permanenti, come una reazione allergica documentata a precedenti dosi, viene rilasciata un’esenzione ufficiale.

Negli ultimi anni la copertura vaccinale in Croazia si è mantenuta stabile, ma a livelli leggermente inferiori rispetto agli standard ideali per il raggiungimento dell’immunità di comunità. Le percentuali variano anche a livello territoriale: risultano più basse nelle regioni meridionali e più alte nel nord del Paese. “Se dovesse proseguire il trend negativo – avverte l’HZJZ – potrebbero ripresentarsi epidemie di malattie che un tempo eravamo riusciti a tenere sotto controllo”.

Sul fronte dell’opinione pubblica, non ci sono dati recenti sui genitori, ma l’istituto sottolinea che il numero di chi rifiuta o rinvia la vaccinazione dei figli è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Da qui l’appello alle famiglie: affidarsi solo a fonti scientifiche certificate, pediatri ed epidemiologi, evitando il rischio di incappare in notizie false o fuorvianti reperibili in rete.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.


Post Views: 35