Lutto nel mondo industriale novarese: è morto a 90 anni Guglielmo Bellasi, l’ideatore dei componenti in carbonio per le auto da corsa, comprese quelle di Formula 1. Originario di Certaldo, in Toscana, era andato poi in Svizzera, luogo d’origine del padre. Tornato di nuovo in Italia, Bellasi aveva iniziato a costruire vetture per le Formule minori, poi per la Formula 3 europea, fino a quando il pilota svizzero Silvio Moser gli aveva chiesto di costruire una vettura per la Formula 1.
All’avanguardia
Il modello, F1 70, montava motore Ford Cosworth e venne realizzato in un solo esemplare. Riuscì a prendere parte solo al Gran Premio d’Austria, terminando dopo pochi giri per problemi meccanici. Bellasi era all’avanguardia nell’uso dei materiali da impiegare: prima aveva sfruttato l’alluminio per ali e telai, poi i materiali compositi e il carbonio.
Il ricordo
La Bellasi, che il titolare aveva aperto a Novara in strada Biandrate, si è affermata nella realizzazione di modelli e stampi in materiale composito per il settore dell’arredamento e industriale. «Bellasi – lo ricorda il direttore dell’Aci Novara, Paolo Pinto – è stato un tecnico indiscusso nelle fibre e compositi di carbonio, e coi suoi alettoni si è reso famoso in F1 dagli Anni 70/80. Era stato vicino alla carriera di tanti piloti e team dalla F3 alla F1 e, con l’ingegner Carlo Chiti, ha aiutato l’ingegner Fulvio Maria Ballabio nella creazione della prima Gran Turismo in carbonio a scocca chiusa».