Che cosa le piace del suo nuovo mestiere?
«Unisce la mia passione per il benessere e la possibilità di lavorare ovunque. Mi permette anche di conciliare il lavoro con la famiglia e di seguire i miei figli, visto che gran parte del lavoro è online. Mi piace soprattutto vedere le persone acquisire consapevolezza e trovare il proprio equilibrio, non imposto dall’esterno, ma costruito su misura per loro».
Che cosa hai imparato sul corpo (e sulla mente) che avrebbe voluto sapere prima?
«Che l’equilibrio non è statico: cambia con le fasi della vita. Salute non significa perfezione fisica. A volte stare bene vuol dire avere qualche chilo in più ma sentirsi forti, sane e libere da ossessioni. Lo stress e il controllo eccessivo possono influire negativamente sugli ormoni e sul metabolismo».
Le ossessioni sono nemiche dello stress. Come si affrontano?
«Convinci i pazienti a non cadere nella mentalità del “tutto o niente”. Se una sera mangi la pizza, non è la fine del mondo: l’importante è riprendere la routine il giorno dopo, senza restrizioni drastiche. Lo stress e l’ipercontrollo possono avere un impatto ormonale e metabolico più negativo di uno sgarro occasionale. L’obiettivo è costruire uno stile di vita che includa anche momenti di piacere e flessibilità».
Differenza fra endocrinologo, nutrizionista e hormone e health coach: perché dovremmo scegliere lei invece che un dottore?
«Non c’è una scelta, sono figure differenti. L’endocrinologo è un medico specialista che diagnostica e cura patologie ormonali. Il nutrizionista (o dietista) elabora piani alimentari personalizzati. L’health coach non sostituisce nessuno dei due, ma accompagna la persona tra una visita e l’altra, aiutandola a implementare cambiamenti concreti e a mantenerli nel tempo. Quando vedo segnali che richiedono approfondimenti clinici, indirizzo sempre la persona dallo specialista giusto: endocrinologi, ginecologi, psicologi, medici funzionali e nutrizionisti».
Come si svolge una sessione con lei?
«Il percorso base dura tre mesi, un’ora ogni due settimane. In ogni incontro si definiscono piccoli cambiamenti da introdurre, in modo realistico e sostenibile. Tra una sessione e l’altra rimango disponibile via WhatsApp o email per dubbi e supporto».
Chi sono le persone che si rivolgono a lei?
«Soprattutto donne tra i 30 e i 50 anni, spesso con figli, che vogliono migliorare la propria salute ormonale, perdere peso in modo sostenibile, semplicemente sentirsi meglio e avere più energie».
Un esempio?
«Una cliente sui 40 anni, con figli e lavoro impegnativo. Non riusciva a dimagrire nonostante mangiasse bene. La causa era l’ipercontrollo. Con piccoli aggiustamenti di abitudini – allenamenti brevi e quotidiani, passeggiate, cambi di mentalità – è riuscita a ottenere risultati duraturi».
In un momento storico in cui le persone si affidano anche ai video di benessere su TikTok, i social come influenzano il suo lavoro?
«Sono un canale importante per far conoscere il mio lavoro. Tuttavia, possono anche veicolare messaggi fuorvianti o troppo semplicistici. Cerco di usarli in modo consapevole, con video educativi di qualità sul benessere».
È un mestiere che non ha inventato: ha delle figure di riferimento come health coach?
«Sì, ne seguo diversi, fra cui Valeria Iriarte. Mi ispiro a chi riesce a unire rigore scientifico e umanità nell’accompagnare le persone, a professionisti internazionali che lavorano sull’equilibrio ormonale e sul benessere femminile con approccio scientifico e olistico».