Beppe Severgnini / CorriereTv

Complimenti a Caterina Balivo e Anna Falchi: un disaccordo civile in televisione è piuttosto raro. E’ accaduto a “La volta buona”, Rai 1. Si parla del catcalling: fischiare quando passa una donna, esprimere commenti e apprezzamenti. 

“A me non dà fastidio”, dice l’attrice, ospite in studio. «Quando ti fischiano per farti un complimento in modo un po’ selvaggio a me non dispiace, c’è sempre stato. La mattina quando vai a prendere un caffè in tuta e ti dicono ‘bella figliola’, sei felice: non ci trovo nulla di grave».

​A parte che quegli uomini al bar probabilmente non hanno detto proprio “bella figliola”, io sto dalla parte di Caterina Balivo. Quando vedo una ragazza, magari molto giovane, subire battute, fischi e complimenti pesanti mi dispiace. Capisco il suo imbarazzo, il suo fastidio e la sua ansia. Chiamiamole col loro nome: sono molestie. Molestie verbali, ma comunque molestie.

​Anna Falchi, sorridendo, ha tenuto la posizione: «Ci lamentiamo che non ci sono più gli uomini: è una cosa da maschio. Mi è sempre successo e continua a succedermi. Sono dalla parte degli uomini, il politically correct in questo caso mi pare eccessivo“. 

Caterina Balivo, con calma, ha raccontato le sua esperienza, quand’era adolescente, ad Aversa. Uscire per strada era diventato un incubo. “La volta buona”: il titolo del programma si è dimostrato corretto. Per una volta, abbiamo ascoltato una discussione pacata su un tema spinoso. Dobbiamo imparare a litigare, come i bambini del Montessori. Che in materia – ve lo dice il nonno di Agata – sono bravissimi.

16 settembre 2025

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