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Michael Schumacher è stato l’uomo che aveva rilanciato la Ferrari dopo un ventennio di delusioni. Alessandro Benetton ha analizzato la crisi del Cavallino e l’impatto dell’assenza del sette volte campione del mondo.

Tra poche settimane, l’8 di ottobre per l’esattezza, ricorrerà il 25esimo anniversario del primo titolo mondiale di Michael Schumacher in Ferrari, il terzo della carriera del pilota tedesco. Nel Gran Premio del Giappone del 2000, al termine di una guerra di nervi contro la McLaren di Mika Hakkinen, il Kaiser di Kerpen portò a termine la sua missione, interrompendo un digiuno che per il Cavallino durava da ben 21 anni.

Schumacher quanto manca alla Ferrari

Schumacher ai box (ANSA) – Reportmotori.it

Schumacher ha poi dato il via ad una serie di successi che lo hanno portato a quota 7 titoli mondiali, totalizzando anche la bellezza di 91 vittorie. Dopo il suo ritiro, fatta eccezione per il titolo vinto da Kimi Raikkonen in maniera rocambolesca nel 2007, la Ferrari è del tutto sparita dai radar, ed ormai dal lontano 2012 con Fernando Alonso non riesce più a giocarsi un titolo piloti sino all’ultima gara.

La Scuderia modenese, dunque, deve moltissimo al tedesco volante, al grande Schumi, che dal 29 di dicembre del 2013 lotta per la vita dopo il terribile incidente sulle nevi di Meribel, durante una giornata sugli sci con la sua famiglia. I primi due titoli arrivarono al volante della Benetton, ed è stato proprio uno dei fautori del biennio d’oro del 1994 e 1995 a ricordare la grandezza del tedesco.

Schumacher, Benetton sull’impatto di Michael in Ferrari

Intervistato da “Repubblica“, a margine della presentazione del documentario di SKY sul suo team, Alessandro Benetton ha parlato della grandezza di Michael Schumacher, un personaggio che oggi manca terribilmente alla Ferrari: “Trent’anni fa, la Benetton Formula vinceva il titolo mondiale costruttori e quello piloti, il secondo con Michael. Il docufilm spiega a cosa mi ispiro come uomo e come imprenditore, a quale modello deve guardare la nostra famiglia per continuare ad essere un gruppo italiano di livello mondiale“.

Michael Schumacher parla Alessandro Benetton

Michael Schumacher in azione (ANSA) – Reportmotori.it

Benetton ha poi ricordato l’incredibile vittoria del primo titolo iridato: “Senza dubbio, il momento già bello è stato il titolo vinto nel 1994 con Schumi, ricordo molto bene il suo abbraccio a Corinna. Aveva solo 25 anni, ma era già formato e maturo. Schumacher pretendeva molto da sé stesso in primis, ma anche dagli altri, è la lezione di un leader. Prima di correre si poteva permettere un pisolino di venti minuti nei box, poi, a memoria, poteva guidare a 300 km/h. Alla Ferrari manca uno come lui, un’energia contaminante. Era il catalizzatore di talenti diversi tra di loro“.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

Giovanni Messi