Il residente monegasco e patron di Alpine F1 svela all’AFP le sue ambizioni per trasformare la scuderia francese in una pretendente al podio, promettendo una rivoluzione insieme a Mercedes.
La scommessa audace del sacrificio calcolato
Nei paddock, dove il tempo si misura in millesimi di secondo, Flavio Briatore dirige una sinfonia fuori tempo. L’imprenditore settantenne, figura di spicco del Principato, rivendica apertamente l’anno di pausa di Alpine nel 2025 – una stagione volontariamente sacrificata sull’altare delle ambizioni future. “Alpine non ha la capacità di sviluppare due monoposto contemporaneamente”, confessa con quella franchezza brutale che ha forgiato le leggende della Formula 1.
Mercedes, il Graal meccanico
L’ammissione è tagliente come una burrasca mediterranea: l’attuale motore rappresenta “un grande handicap” in un gruppo dove venti bolidi si contendono un secondo di distacco. Ma il 2026 promette una metamorfosi radicale. Con la motorizzazione Mercedes sotto il cofano, Briatore spazza via con un gesto aristocratico qualsiasi possibile scusa: “Avremo una motorizzazione come gli altri… non avremo più scuse”.
L’architetto della rinascita
“Non sono tornato per fare il turista”, ribadisce colui che trasformò a suo tempo Renault in doppio campione del mondo (2005-2006). Il suo ritorno nel giugno 2024 non è un atto nostalgico, ma una visione architettonica precisa: costruire una squadra capace di avvicinarsi alla Top 4 già dal 2026. François Provost, nuovo CEO di Renault, condivide questa ambizione sfrenata, infondendo nuova energia dagli uffici commerciali fino alle gallerie del vento.
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Gasly, pietra angolare di un progetto franco-argentino
Pierre Gasly, rinnovato fino al 2028, è “uno dei pilastri del progetto” – una colonna portante francese attorno alla quale si costruisce il futuro. Al suo fianco, l’argentino Franco Colapinto gioca la sua partita sotto osservazione fino a fine ottobre, con Briatore che privilegia la stabilità come cemento della performance.
In questo balletto meccanico, dove Monaco resta il gioiello della corona, Alpine prepara la sua metamorfosi. I fondi ci sono, gli ingegneri lavorano, la galleria del vento gira. “La squadra ha tutto per riuscirci”, profetizza Briatore, trasformando l’attesa in promessa e il sacrificio in investimento.