Monza durante il GP d’Italia ha posto un problema: la ghiaia. In alcuni punti della pista il pietrisco delle vie di fuga che è finito sul nastro asfaltato ha creato non pochi problemi.  Ad un’attenta analisi della sospensione anteriore che si è rotta sull’Aston Martin AMR25 non si sarebbe registrato un cedimento strutturale come si era pensato alla conclusione della gara italiana. 

Fernando Alonso ne aveva parlato in termini un po’ sarcastici con il team per il ritiro che lo ha costretto a rinunciare ad un possibile settimo posto che avrebbe fatto muovere la classifica del mondiale Costruttori. Scendendo dal cordolo all’uscita della Variante Ascari la verdona ha accusato un’improvvisa rottura di un braccio che ha imposto lo stop del pilota spagnolo. 

Fernando Alonso, Aston Martin Racing

Fernando Alonso, Aston Martin Racing

Foto di: Zak Mauger / LAT Images via Getty Images

I dati, invece, pare che abbiano dimostrato che l’elemento in carbonio con l’anima in metallo si è rotto perché colpito da uno dei tanti sassi che erano rimasti sulla pista e che è stato “sparato” contro l’Aston Martina dalla monoposto che precedeva l’asturiano. 

La squadra di Silverstone, infatti, avrebbe studiato il cedimento anomalo di Monza: le vie di fuga in ghiaia, molto apprezzate per il controllo efficace dei track limit, mostrano anche un aspetto negativo.

L’esempio subito dalla monoposto inglese, che ha visto collassare un elemento strutturale della sospensione anteriore, dimostra che è necessario intervenire per ripulire la pista neutralizzando con una VSC o una Safety Car, perché le pietre possono diventare molto pericolose se scagliate violentemente dalle macchine che precedono. 

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