In occasione del Gran Premio d’Italia, il team principal del futuro undicesimo team ha rilasciato un’intervista a F1.com. Graeme Lowdon possiede tutte le carte in regola non solo per guidare un team di Formula 1, ma anche per crearne uno da zero e portarlo ai vertici della massima categoria. Il team principal Cadillac vanta una grande esperienza nella categoria d’eccellenza delle monoposto, ricoprendo diversi ruoli e accumulando conoscenze preziose per la gestione di un progetto così ambizioso.
Di sicuro, Lowdon può vantare un risultato che pochi hanno raggiunto: portare a 11 i team che competono in Formula 1. “È un’abilità piuttosto rara quella di portare nuovi team di Formula 1, ma è importante”. La sua visione parte dalla ricerca di esperienza, un tassello fondamentale per garantire competitività fin da subito.
Esperienza al volante: Bottas e Perez
Per concretizzare questa strategia, Lowdon ha puntato su due piloti con esperienza, rimasti senza sedile nel 2025: Valtteri Bottas e Checo Perez, pronti a riscattarsi nel 2026 con Cadillac. “Ovviamente, è chiaro a tutti che abbiamo puntato sull’esperienza con Valtteri e Checo. Ma quando lo abbiamo comunicato a ogni pilota, si è accesa anche quella scintilla di entusiasmo e, per me, è quello che cerco” ha commentato Lowdon riguardo alla scelta della line-up.
La selezione dei piloti ha sollevato due principali interrogativi. Il primo riguarda la decisione di ricadere su piloti già affermati in Formula 1, lasciando in panchina giovani talenti che hanno lavorato duramente per riuscire a conquistare un posto nella griglia più esclusiva del motorsport. Il secondo punto, che ha suscitato particolare attenzione tra il pubblico americano, riguarda l’assenza di una bandiera a stelle e strisce sulla tuta di uno dei due piloti.
Colton Herta: dalla IndyCar al ruolo di collaudatore
L’intenzione di portare un pilota americano c’è sempre stata, ma l’obiettivo non è stato raggiunto pienamente. Tuttavia, Colton Herta è stato ingaggiato come collaudatore del team a partire dal 2026. “La prima cosa che direi di Colton è che mi piace molto” commenta Lowdon. “L’ho conosciuto parecchio negli ultimi due anni. Adoro il suo approccio: è un vero pilota.”
Il passaggio dalla IndyCar a un ruolo di test driver potrebbe sembrare una retrocessione secondo alcuni, ma Lowdon sottolinea l’importanza della prospettiva strategica: “È un’ottima mossa per lui, a mio avviso e per la squadra, e lo integreremo anche con le gare di F2, così da mantenerlo in forma anche da questo punto di vista. Stiamo valutando diverse opzioni per lui per il 2026 e la Formula 2 è ovviamente una di queste. Ci sono molti vantaggi nel farlo.”