Un semplice filo interdentale potrebbe presto rivoluzionare il modo in cui riceviamo i vaccini. Secondo uno studio pubblicato su Nature Biomedical Engineering, un team di ricercatori guidato da Harvinder Singh Gill, professore in Nanomedicine presso la North Carolina State University (Usa), ha sviluppato una tecnica innovativa che sfrutta il solco gengivale — la fessura tra dente e gengiva — come porta d’ingresso per l’immunizzazione, eliminando così del tutto l’uso dell’ago.
La cavità orale è da tempo considerata un sito promettente per la somministrazione di vaccini, ma le vie sublinguali e buccali hanno mostrato limiti nell’assorbimento. Il solco gengivale presenta, invece, un epitelio altamente permeabile, ideale per il rilascio di antigeni. I ricercatori hanno rivestito un nastro piatto di filo interdentale con proteine, virus inattivati, nanoparticelle e persino RNA messaggero, e lo hanno applicato direttamente nel solco gengivale di modelli animali.
I risultati sono sorprendenti: nei topi, la vaccinazione ha stimolato i linfonodi locali, aumentato le cellule T, (cruciali per una risposta immunitaria robusta e duratura sia locale che sistemica), nei polmoni e nella milza, e attivato la produzione di anticorpi nel midollo osseo. La risposta immunitaria è stata sia complessiva che muconasale (il 75% delle proteine applicate è stato assorbito con successo), offrendo una protezione duratura contro l’influenza, indipendentemente da età o dieta. Tutti i topi “vaccinati” con il virus influenzale tramite il filo interdentale sono sopravvissuti.
Ma non si tratta soltanto di esperimenti su animali. I test preliminari su volontari umani hanno dimostrato che un colorante fluorescente naturale applicato tramite archetti interdentali raggiunge efficacemente il solco gengivale, confermando la fattibilità clinica del metodo, infatti, circa il 60% del colorante è stato assorbito dalle gengive. Inoltre, la vaccinazione con filo interdentale si è rivelata superiore alla somministrazione sublinguale e paragonabile a quella intranasale. La maggior parte dei partecipanti ha dichiarato di preferire questo metodo rispetto alle tradizionali iniezioni.
“È una strategia semplice, non invasiva e potenzialmente rivoluzionaria. Potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui pensiamo alla prevenzione”, afferma il professor Gill. Il team di ricercatori è già al lavoro per perfezionare la tecnologia. Il futuro? Potremmo ricevere il vaccino antinfluenzale durante una semplice visita dal dentista. Senza aghi, senza dolore: solo un po’ di filo interdentale. Gill e il suo team sono già al lavoro per perfezionare la tecnologia.
Pur restando cauti, gli esperti esterni parlano di una svolta. “È un approccio intelligente”, afferma William Giannobile della Harvard School of Dental Medicine (Usa), che sottolinea però la necessità di test clinici su larga scala, soprattutto su pazienti con problemi gengivali.
In un mondo dove la fobia degli aghi è ancora un ostacolo alla vaccinazione, questa scoperta apre la strada a un futuro in cui basterà per proteggersi dalle malattie infettive basterà un gesto quotidiano come passare il filo interdentale. Un piccolo passo per l’igiene orale, un grande salto per la salute pubblica.
In sintesi, questo approccio potrebbe trasformare radicalmente la logistica vaccinale, rendendola più accessibile, accettabile, capillare e ideale per bambini, anziani e persone con la fobia degli aghi, riducendo paura, dolore e rifiuto vaccinale.
Una scoperta che potrebbe cambiare il modo in cui ci proteggiamo dalle malattie. Prossima fermata: dal dentista per il vaccino.
(articolo pubblicsato sul quotidiano La Ragione del 16/09/2025)
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