PAGELLE MONDIALI ATLETICA 2025
Martedì 16 settembre
Lorenzo Simonelli, 6.5: corre in 13.22 ed è fuori dalla finale per 3 millesimi. La partenza è brillante, regge fino all’ottavo ostacolo e poi paga l’onda del ritorno di Joseph. Prestazione solida, tecnica pulita, il crono è in linea con la stagione: resta tanto rammarico, l’occasione persa è chiara ma anche la sensazione che il livello per stare tra i primi sia ormai patrimonio stabile.
Edoardo Scotti, 7: quinto in semifinale, ancora sotto i 45”, dopo il record italiano in batteria. L’accesso alla finale richiedeva l’eccezione; lui offre una prova ordinata, senza sbavature, e conferma di essere tornato in pianta stabile nell’élite del giro di pista. Crescita costante e margini aperti.
Matteo Sioli, 7: ottavo nella finale dell’alto. Supera 2.24 al secondo, sfiora 2.28 e poi si ferma. Debutto iridato da incorniciare per presenza e controllo emotivo; quando aggiusterà la rincorsa ai grandi altezze, può stare stabilmente nelle top-8.
Francesco Pernici, 8: semifinale centrata con un ultimo rettilineo da manuale e 1:45.11 alle spalle di Wanyonyi. Corsa tatticamente matura: si protegge in curva, cambia ai 120 e chiude forte. È un atleta in grande crescita e ora è in fiducia: con questo finale e questo atteggiamento può giocarsi davvero tutto.
Catalin Tecuceanu, 4.5: la stagione più buia si chiude nel modo peggiore. Fa la gara per piazzare la volata vincente ma si pianta ai 200 finali e chiude sesto in 1:46.22, lontano dagli standard che conosciamo. Annata complicata, ma la qualità non è in discussione: servirà resettare e ripartire.
Giovanni Lazzaro, 5: mai dentro la sua batteria, si spegne quando la selezione si accende e resta fuori dai tre. Esperienza che pesa: ritmo internazionale da assaggiare ancora, talento da far fruttare.
Erika Saraceni, 6,5: 13.82 d’apertura, poi cerca la misura-qualifica e si smarrisce tra nullo e assestamenti, chiudendo fuori dalla finale. Ma l’approccio è da atleta vera: coraggiosa nella rincorsa, energetica nella fase aerea. Futuro molto interessante.
Dariya Derkach, 6: al rientro dopo i problemi fisici, firma 13.69 e saluta la qualificazione. Qui contava soprattutto tornare a saltare in un contesto top: missione compiuta, passo necessario per recuperare automatismi e fiducia.