di
Mattia Aimola
Pini Zorea, docente dell’università israeliana di Braude, ospite (guest lecturer) di un corso di dottorato del Politecnico di Torino, ha difeso durante la lezione l’Idf definendolo «l’esercito più pulito al mondo»
«Ho servito nell’esercito israeliano e posso dirvi che è tra i più puliti al mondo». Pini Zorea, professore all’Università israeliana di Braude, ha difeso così l’operato delle forze armate del suo paese durante una lezione al Politecnico. Una dichiarazione che ha comportato la fine di ogni collaborazione con l’ateneo torinese.
Il commento del rettore
«Appena venuto a conoscenza dell’inaccettabile esternazione, ho disposto, con effetto immediato, – commenta il rettore Stefano Corgnati – l’interruzione del modulo e la sospensione di ogni attività con il docente, che verrà convocato per un chiarimento su quanto avvenuto». L’episodio si è consumato durante una lezione, bloccata dall’intervento del collettivo studentesco Cambiare Rotta. Secondo gli attivisti, sebbene il corso fosse stato presentato alla comunità studentesca come un insegnamento neutro di image processing, tra gli argomenti affrontati vi sarebbero anche il rilevamento e il riconoscimento facciale in sistemi in tempo reale. Per questo i militanti hanno deciso di bloccare la prima lezione, con l’obiettivo di informare gli studenti sulle «implicazioni delle Facial Recognition Technologies nell’apartheid israeliana e nel genocidio palestinese. Le Frt costituiscono uno strumento sia per combattere la resistenza palestinese sia di giustificazione per l’eliminazione arbitraria e indiscriminata della popolazione civile».
La difesa dell’esercito di Tel Aviv
Nel pieno della protesta, Zorea ha ribadito la sua difesa dell’esercito israeliano, sottolineandone, a suo dire, professionalità, accuratezza e attenzione nelle operazioni militari. Ha inoltre precisato che il suo insegnamento non aveva alcuna connessione con la guerra: «Qui non c’è nulla di militare». Infine ha replicato agli slogan dei manifestanti: «Free Palestine? Io sono d’accordo con le vostre rivendicazioni – ha aggiunto – anche per me la Palestina deve essere libera, libera da Hamas».
Il rapporto con l’università
Il professore stava tenendo una lezione nell’ambito dell’insegnamento Principles of digital image processing and technologies, all’interno del corso di dottorato in Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni. Si tratta di un corso a scelta libera, attivo dal 2022, che prevede 16 ore di lezioni dedicate alle tecniche di base di analisi delle immagini e l’intervento di docenti ospiti internazionali. Zorea era infatti un guest lecturer in mobilità didattica nell’ambito del programma Erasmus+ dell’Unione Europea. Il Politecnico precisa inoltre che il dottorato è di esclusiva titolarità dell’ateneo torinese e non ha alcuna collaborazione con la Braude University.
«Il Politecnico, anche attraverso i suoi organi di governo – prosegue Corgnati – ha da sempre condannato con chiarezza ogni forma di violenza, ripudiando la guerra e manifestando sdegno per il continuo massacro della popolazione civile a Gaza. Allo stesso tempo, ha sollecitato le istituzioni governative e universitarie a impegnarsi concretamente per una situazione di pace. Tale posizione è oggi ancora più forte e risoluta a seguito degli inaccettabili eventi di questi giorni».
Polemiche anche in Regione Piemonte
In consiglio regionale del Piemonte il centrodestra ha rifiutato di discutere un ordine del giorno su Gaza, scatenando la protesta dell’opposizione con cartelli e la scritta “basta crimini di guerra”. Pd, M5S e Avs chiedevano la cessazione di ogni rapporto con Israele, ma il capogruppo FdI Carlo Riva Vercellotti ha accusato il centrosinistra di essere «fiancheggiatori di Hamas». Poco dopo, Fabrizio Ricca (Lega) ha pubblicato sui social una foto scrivendo «e Hamas festeggia». Gli scontri verbali sono proseguiti con la capogruppo Avs Alice Ravinale, che ha chiesto conto della «gravissima affermazione». In una nota congiunta le opposizioni denunciano: “Proprio in queste ore Gaza City è teatro dell’ennesima cruenta offensiva nella silenziosa complicità del governo italiano e anche della Regione». Il presidente Alberto Cirio, inaugurando la nuova Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita, ha commentato: «Facciamo minuti di silenzio, ma dovremmo fare minuti di casino per dire che quello che sta accadendo a Gaza non è accettabile».
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16 settembre 2025 ( modifica il 16 settembre 2025 | 20:50)
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